Domenico Lentini
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Domenico Lentini (Lauria, 20 settembre 1770 - ivi, 25 febbraio 1828) fu un religioso, ora venerato come beato.
Nacque a Lauria, in provincia di Potenza, nel 1770 da famiglia contadina; il padre si chiamava Macario e la madre Rosaria Vitarelli. Domenico era l'ultimo di cinque figli. Divenne prete nel 1794.
Beneficava i poveri con gesti di carità: per poter aiutare un bisognoso era solito privarsi di indumenti e scarpe, vestendosi della sola tonaca, si privava del cibo, vivendo sempre in penitenza, con mortificazioni corporali e flagellazioni, dormendo sul pavimento, al fine di espiare i peccati umani. Fu definito un "angelo dell'altare" per le sue lunghe adorazioni estatiche davanti ai sacramenti e celebrava l'eucarestia con intensa partecipazione. Gli si riconoscevano molti carismi di profezia, scrutazione dei cuori e miracoli. Dedicò la sua vita al sociale, educando i giovani e alla predicazione nelle città vicine. Visse in un momento estremamente delicato per la cittadinanza di Lauria, negli anni di fuoco della Rivoluzione napoletana del 1799 (vedi Massacro di Lauria).
Morì a Lauria il 25 febbraio 1828, in odore di santità: i funerali durarono per sette giorni, e per tutto il tempo la salma rimase flessibile e calda, effondendo sangue vivo e odore soave. Da allora sono state riportate, sia in Italia che nel resto del mondo, improvvise ed insperate guarigioni, alcune delle quali sono state riconosciute come miracoli dalla Chiesa cattolica.
Nel 1935 il papa Pio XI lo dichiaraò Venerabile. Il 12 ottobre 1997, in Piazza S.Pietro a Roma, fu beatificato nella cerimonia tenuta da Papa Giovanni Paolo II, che lo ha definito come un esempio di vita per l'umanità. La sua casa natìa e la Chiesa Madre "S.Nicola di Bari" a Lauria, che ne custodisce le reliquie, sono meta di pellegrini per tutto l'anno.