Doss Trento
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Il Doss Trento (Dos Trent in dialetto trentino) è una piccola collina che sorge sulla riva idrografica destra del fiume Adige nei pressi del capoluogo trentino. Si tratta di uno sperone roccioso alto 308 metri circa e ricoperto da 8 ettari di foresta.
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[modifica] Nome
Il vero nome del Doss Trento è Monte Verruca. Si tratta di un nome assegnato dai coloni romani che ricorda senza dubbio alcuno la strana forma del monte che, se osservato dall'alto, assomiglia proprio ad una fastidiosa verruca.
[modifica] Storia e monumenti storici
Sul Doss Trento sono presenti i resti del perimetro di una basilica paleocristiana (chiaro segno dell'importanza storica di questo monte per la città). È probabile che tale chiesa si sia insediata su un'antico castelliere di età retica, dal quale taluni derivano il nome del sottostante quartiere di Piedicastello.
Piazzando l'artiglieria sul Doss Trento, le truppe del Generale Vendôme bombardarono, dal 6 all'8 settembre 1703, la città di Trento, sparando sulla città ben 400 bombe. La città resistette e Vendôme dovette ripiegare. L'aneddoto, oltre che essere riportato nelle cronache storiche del tempo, è immortalato in un acquerello conservato presso il Service Historique de l'Armée de Terre al Castello di Vincennes (Parigi).
Sulla cima del Doss Trento sorge inoltre il mausoleo in cui sono conservate le spoglie dell'irredentista Cesare Battisti con una relativa mostra fotografica che ne racconta la storia.
Sulla parete sud si trova una scritta scolpita da alcuni scalatori del Corpo degli Alpini che recita "Per gli alpini non esiste l'impossibile". Ad omaggio di questo corpo militare il monte ospita anche il museo delle truppe alpine che racconta le guerre in cui è stata coinvolta l'Italia.
[modifica] Interesse naturalistico
Il Doss Trento, dichiarato biotopo dalla PAT, presenta un'associazione vegetale a Orno-ostrieto e numerose specie endemiche, delle quali alcune studiate dai botanici quali testimonianze di periodi antichi più caldi dell'attuale. Le rocce di cui è composto sono calcari e marne risalenti all'Eocene medio-inferiore.
Fino alla prima metà degli anni Novanta il monte era accessibile mediante una vecchia strada che si arrampicava attorno alla roccia. Da quando il bosco è stato reso biotopo questa strada è aperta solo ai pedoni e alle biciclette. Lo splendido parco sulla cima del Doss Trento rende questo luogo una meta ambita dai turisti o dai tridentini che desiderano passare un po' di tempo all'aria aperta.
[modifica] Collegamenti esterni
Pagina sul biotopo del Doss Trento, dal sito ufficiale della PAT sulle aree protette del Trentino.