Egidio Ortona
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Egidio Ortona (Casale Monferrato, 1911 – Roma, 1996) è stato un diplomatico italiano.
[modifica] Biografia
In oltre quarant’anni di attività diplomatica Egidio Ortona è stato testimone diretto dei principali avvenimenti della storia del secolo scorso e, dal dopoguerra, attento e capace interprete ed esecutore della nostra politica estera soprattutto negli Stati Uniti, dove ha trascorso gran parte della sua carriera. Entrò nel corpo diplomatico molto giovane, negli anni trenta, e dopo un periodo di servizio consolare al Cairo e a Johannesburg, tra il 1937 e il 1940 fu segretario d’ambasciata a Londra dove ricopriva la carica di ambasciatore Dino Grandi, ministro degli esteri era Galeazzo Ciano.
Nel 1940 rientra a Roma come capo della segreteria del sottosegretario agli esteri Giuseppe Bastianini che segue a Zara, in Dalmazia, quando nel giugno dell'anno successivo viene nominato governatore. Nel febbraio del 1943 Ciano viene defenestrato da Mussolini che nomina al suo posto proprio Bastianini. Ortona rientra quindi a Roma in un momento cruciale della guerra e della vita del Paese. Con l'avvento del governo Badoglio la carica di ministro degli esteri viene assunta da Raffaele Guariglia e ad Ortona viene affidato l'incarico di fare da tramite tra il Ministero del Tesoro e la Commissione Alleata e viene messo a capo dell'ufficio preposto ai rapporti economici con gli Alleati al Ministero degli Esteri. Nasceranno così i sui «Anni d’America» che si aprono il 3 novembre 1944, quando una delegazione composta da Raffaele Mattioli, Enrico Cuccia, Quinto Quintieri, Mario Morelli e Ortona partì per Washington con la finalità di richiedere al governo americano aiuti per l'Italia che stava per avviare una faticosa ricostruzione.
Egidio Ortona rimase all'ambasciata italiana negli USA, ricoprendo vari incarichi, per i successivi quindici anni che vedranno succedersi come nostri ambasciatori Alberto Tarchiani e Manlio Brosio. Ortona contribuirà non poco alla comprensione della complicata situazione politica italiana ai più alti livelli dell'establishment americano presso il quale si farà apprezzare per equilibrio e capacità di mediazione. Erano, infatti, gli anni della «cortina di ferro» (immagine introdotta da Winston Churchill nel 1946 in un discorso tenuto a Fulton nel Missouri) e gli americani seguivano con particolare attenzione gli sviluppi politici in Italia, dove vi era radicato un forte partito comunista. Tra le numerose problematiche che caratterizzarono quel periodo vi fu l'ammissione dell'Italia all'ONU che avvenne il 14 dicembre 1955 dopo estenuanti trattative tra gli Stati Uniti e l'URSS che oppose per anni il veto, condizionando il nostro ingresso a quello di alcuni paesi satelliti. Nella stessa data fecero il loro ingresso al «palazzo di vetro» Austria, Ceylon, Laos, Spagna, Finlandia, Indonesia, Giordania, Irlanda e Portogallo per la parte occidentale e, nell'altro campo, l'Ungheria, l'Albania, la Romania e la Bulgaria.
Tra il 1959 e il 1961, Ortona sarà rappresentante dell'Italia alla Nazioni Unite. Rientrò in Italia nel 1962 con l'incarico di direttore generale degli Affari Economici del Ministero degli Esteri e, successivamente di segretario generale della Farnesina, per essere nominato, nel 1967, nostro ambasciatore a Washington dove rimase sino al termine della sua lunga carriera nel 1975.
Di particolare interesse per un approfondimento della storia dei rapporti politico diplomatici del dopoguerra è la sua ricca attività pubblicistica, Ortona ha infatti lasciato nei suoi diari importanti testimonianze sull'Italia repubblicana.
[modifica] Opere
- Diplomazia di guerra – Diari 1937-1943. Bologna, Il Mulino, 1993.
- Anni d'America - La ricostruzione 1944-1951. Bologna, Il Mulino, 1984
- Anni d'America – La diplomazia 1953-1961. Bologna, Il Mulino - 1986
- Anni d'America – La cooperazione 1967-1975. Bologna, Il Mulino - 1989