Eliodoro di Catania
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Eliòdoro († Catania, 778) è un personaggio semi-leggendario accusato dai suoi contemporanei di essere un necromante.
Figlio di una nobile famiglia siciliana, si dedicò alla religione cattolica e fu anche tra i candidati a diventare vescovo della diocesi di Catania. Fallito questo obiettivo, si sarebbe dedicato alla magia. Oltre all'accusa di necromanzia, gli venne mossa anche quella di essere un fabbricante di idoli e «discepolo degli Ebrei». Fu uno strenuo oppositore di Leone II il Taumaturgo, vescovo di Catania dal 765 al 785. Egli lo condannò a morte per le sue pratiche e nel 778 Eliodoro fu bruciato vivo nelle terme Achilliane.
Il mito a cui è legata la sua figura è quello del Liotru, cioè dell'elefante di pietra collocato oggi in Piazza del Duomo a Catania. Si raccontava infatti che lo avesse scolpito egli stesso, per poi cavalcarlo mentre compiva le sue magie. Il nome stesso di Liotru è una corruzione popolare del nome Eliodoro.
[modifica] Bibliografia
- Michele Amari. Storia dei Musulmani di Sicilia. Catania, Nallino, 1933.