Esoscheletro
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L'esoscheletro (o scheletro esterno) è il rivestimento del corpo degli Artropodi, che li protegge avvolgendoli in una sorta di capsula articolata. Questo rivestimento, definito anche tegumento, si compone di vari strati, alcuni inerti, uno vivente.
Negli Artropodi terrestri, procedendo dall'esterno verso l'interno abbiamo la cuticola, l'epidermide e la membrana basale.
- La cuticola è inerte, rigida, composta di 3 strati (epicuticola,esocuticola ed endocuticola, le due ultime formano insieme la procuticola ).
L'epicuticola ha uno spessore da 3/100 e 5 micron, ma, a sua volta, è pluristratificata ed ha importanza fondamentale per la vita dell'artropodo; da sola essa assicura gran parte della resistenza dell'animale al secco, alla traspirazione dell'acqua, alla penetrazione di acqua, di patogeni, di tossici. In essa si distinguono 1) uno strato lipoproteinico esterno detto cemento,2) uno strato ceroso, 3) uno strato cuticolinico costituito da lipoproteine originariamente molli (cuticolina) indurite e plasticizzate per tannizzazione (sclerotizzate in sclerotina). L'esocuticola è lo strato più densamente colorato ed è responsabile della durezza del tegumento; essa è composta da una scarsa quantità di chitina (acetato di glucosamina, polisaccaride di tipo cellulosico) e consta soprattutto di proteine tannizzate (cuticolina indurita in sclerotina).
L'endocuticola è lo strato più spesso, molle, incolore, lamellare, ed è attraversato da dotti ghiandolari, elementi nervosi e da moltissimi canalicoli (pori canali) che si arrestano al di sotto dell'epicuticola e che sono destinati al trasporto dei materiali di accrescimento del tegumento. L'endocuticola è formata da microfibrille di chitina immerse in una matrice di proteine non indurite, quindi dotate di flessibilità. L'elasticità della cuticola è però dovuta ad una proteina, la resilina.
- L'epidermide è lo strato unicellulare che secerne la cuticola.
- Al sotto di essa vi è la membrana basale,di natura connettivale, che riveste la cavità interna della capsula tegumentale.
L'esoscheletro si spinge all'interno del corpo degli Artropodi per fornire sostegno agli organi interni ed attacco ai muscoli, a ciò provvedendo mediante sporgenze interne che sono particolarmente evidenti, negli Insetti, nel capo e nel torace, e tali da prendere il nome di endoscheletro.
Nel capo degli Insetti l'endoscheletro è un'intelaiatura detta tentorio e di essa sono importanti soprattutto dei lunghi processi detti bracci che si originano da introflessioni che si verificano nei pressi del foro occipitale ( i due posteriori) e da introflessioni anteriori (i due anteriori). I punti in cui si verificano le introflessioni sono riconscibili come fossete sul tegumento esterno. Nel punto d'incontro dei 4 bracci spesso si costituisce il ponte tentoriale su cui poggia l'esofago. A questi 4 bracci si aggiungono comunemente due lunghi processi (bracci dorsali), che partono dall'interno distaccandosi da quelli anteriori, spesso senza raggiungere a volta cranica. A questa intelaiatura si attaccano potenti muscoli. Nel torace l'endoscheletro è costituito da processi che sporgono dall'alto verso l'interno (fragmi), dal basso (furche) e di lato (apodemi). Le furche reggono la catena gangliare ventrale e dànno attacco a muscoli. L'addome presenta solo qualche apodema più sviluppato in prossimità degli apparati genitali, a sostegno dei muscoli di questi.
Negli Artropodi marini la struttura dell'eso e dell'endoscheletro è quasi simile. Singolarmente gli apici acuminati delle chele dei granchi e di altri Crostacei sono formati con scletorina, per assicurare loro la massima durezza possibile. I Crostacei perdono l'esoscheletro quando emergono da una muta e devono ricostruirlo assorbendo minerali di calcio e magnesio dalle acque marine.
[modifica] Bibliografia
- Ermenegildo Tremblay. Entomologia applicata -Vol.I- Generalità e mezzi di controllo. Ed. Liguori, Napoli, 1982.
- Guido Grandi. Istituzioni di Entomologia Generale. Ed.Calderini, Bologna, 1966.