Falansterio
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Con il termine falansterio il politologo francese Charles Fourier indicava la struttura abitativa in cui si svolgeva la vita dei membri di una Falange.
Il falansterio era strutturato in due corpi centrali, destinati ad abitazioni e a luoghi di riunione, e in due ali, nelle quali si svolgevano tutti i lavori di carattere artiginale e manifatturiero.
[modifica] Applicazione nella società
Nel pensiero di Fourier il falansterio doveva rappresentare l'unità di base della nuova struttura societaria: ciascuno di essi doveva essere autosufficiente dal punto di vista dei servizi e della produzione, e attraverso la coordinazione delle attività di più edifici si sarebbe potuto risolvere definitivamente il problema dei rapporti tra città e campagna.
Nel falansterio l'attività giornaliera di ogni individuo sarebbe stata scandita in modo rigoroso da un regolamento interno: ora per ora sarebbero stati fissati i compiti da svolgere, ed anche i contatti e le interazioni personali sarebbero stati disciplinati da un preciso cerimoniale, spontaneamente accettato da tutti i componenti perché corrispondente agli interessi, alle esigenze e alle passioni di ognuno.
Nella Falange non si sarebbe avuta alcuna forma di potere coercitivo o di governo: nessuno avrebbe avuto necessità di violare o infrangere l'ordine sociale, risultante in modo spontaneo dalla completa armonizzazione dei desideri e delle necessità di tutti. Le decisioni più importanti riguardanti la comunità sarebbero state prese dallAccademia, costituita dalle persone più sagge ed esperte, mentre quelle riguardanti l'organizzazione e l'amministrazione della Falange sarebbero state trattate dall'Areopago, costituito da rappresentanti eletti direttamente dagli individui, e dal Consiglio eletto dall'Areopago stesso.