Fanny Marette
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Fanny Marette è stata un'attrice[1] appartenente al movimento di resistenza francese al nazismo durante la seconda guerra mondiale, conosciuta per aver raccontato in maniera accorata e ricca di dettagli nel suo libro J'étais le numero 47.177 - Journal d'une comédienne déportée la sua esperienza di internata nel campo di concentramento di Ravensbrück .
Arrestata dalla Gestapo a Parigi assieme al marito Gilbert ad inizio del 1944, fu avviata in Germania dopo una breve detenzione in carcere; riuscì ad evadere dal lager Ravensbruck durante l'evacuazione del campo al sopraggiungere dell'armata sovietica.
Scampata in circostanze drammatiche alla camera a gas, dopo un'odissea di settimane - in marcia nel fango della Germania settentrionale e aiutata assieme alle sue più fide compagne di reclusione da alcuni soldati francesi prigionieri di guerra - riuscì fortunosamente a rientrare in Francia e a riabbracciare i suoi cari.
Pubblicato una prima volta a Parigi nel 1964 dall'editore Robert Laffont, il libro-testimonianza per il quale è conosciuta e ricordata ha avuto successive e molteplici traduzioni e ristampe.
In italia è stato pubblicato una prima volta nel 1979 dall'editore ginevrino Ferni con il titolo Ero il numero 47.177 - Dario di un'attrice deportata. Con il titolo Schiave della Gestapo è stato poi ristampato negli anni ottanta e novanta dalle case editrici Fratelli Melita della Spezia e da Libritalia[2].
[modifica] Note
Portale Nazismo Modifica template |
Nazismo · Progetto · Discussione · Shoah · Personalità · SS · Categorie Martin Bormann · Wilhelm Frick · Joseph Goebbels · Hermann Göring · Adolf Hitler · Rudolf Hess Storia della Germania · Wehrmacht · Olocausto · Programma T4 · Soluzione Finale |
|
Progetto Nazismo | Aiuta il Progetto ampliando le voci Stub nazismo · Partecipa e contribuisci alle discussioni del progetto | Pagina discussione |