Utente:Fenice bennu
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GIORNALE DI SICILIA martedì 18/07/2006
L’OCCHIO DELLA FENICE
Frutto d’una lunga e matura ricerca, <L’occhio della Fenice> ( Edizioni Sekhem, pgg. 365, Euro 18,50 ) è già stato accolto con grande interesse – e prima ancora della sua pubblicazione- dall’egittologo Boris De Rachewiltz e dal filosofo Massimo Cacciari. Umberto Capotummino docente palermitano e singolare figura di studioso indipendente alieno da ogni conformismo accademico, ci offre con la sua opera un convincente saggio sull’unità della Tradizione ( quella con la T maiuscola, per intenderci ), dimostrando in dettaglio -e su basi matematiche- come sia possibile la reductio ad unum fra scuole di sapienza in apparenza così distanti fra loro ( e non solo in senso geografico ). Ci riferiamo segnatamente al Libro dei morti degli Antichi Egizi e all’I-Ching o Libro dei mutamenti dell’antica Cina, indagati da oltre venti anni dal Capotummino nei vari aspetti filosofici, esoterici e divinatori. Ma cos’è mai l’occhio della fenice, il mitico uccello che risorge dalle sue ceneri? In Egitto esso è il simbolo per eccellenza della congiunzione del sole con la luna all’interno delle rivoluzioni lunisolari alle quali gli antichi sacerdoti consacravano il magico volatile. E Capotummino precisa: <Splendente sull’asse del Polo, associata alle piene del Nilo, la Fenice evoca i cicli della rinascita e l’immortalità dello spirito. Il segreto del suo potere sta nella facoltà d’illuminare il ritorno degli astri sulle loro orbite, al levarsi della stella Sothis ( Sirio ), sulle acque del Nilo con l’aurora solare. La magica Fenice, posta alla prua delle barche sacre, incendia la luce che attraversa nel moto retrogrado dei cieli esoterici; il dono del suo occhio conferisce, a chi ne conosca il segreto, la visione del destino futuro>. Nella tradizione cinese, la fenice egizia è chiamata Fenghuang, nome che implica l’unione dell’uccello maschio, feng, con il corrispettivo femminile, huang. La sua metamorfosi dipende dal fuoco ed è collegata al ritorno periodico degli equinozi e dei solstizi, sugli assi portanti del cosmo, nei modelli numerologici dell’I-Ching o Libro dei mutamenti. I due mondi-quello cinese e quello egizio- per dirla con Capotummino <teorizzano entrambi un circuito del Cuore, nel quale i cicli di rinnovamento dei cieli si fondono col destino dell’iniziato che sa decifrarne la pulsazione, intesa come numero, le cui potenze sono depositate nei segreti di più tradizioni orientali, esaminate nel saggio>. Decifrato l’ordinamento degli esagrammi tramandato nel Libro dei mutamenti dal re Wenn, le potenze del numero sono presentate in una sequenza elaborata al computer e che è in grado di fornire ai lettori più consapevoli l’accesso all’ordine delle formule del Libro dei morti degli Antichi Egizi ed alla relativa rubrica divinatoria. Questa iniziazione- conclude Capotummino- offre la concreta possibilità di attivare un <positivo schiudersi di forze a chi voglia rinnovare il proprio o altrui destino>. In ultima analisi in ogni essere umano esiste una fenice che può ridestarsi ed innalzarlo rendendolo eguale agli Dei nella propria radianza personale. Aveva ragione l’ Amleto di Shakespeare: <Ci sono più cose fra cielo e terra, Orazio, di quante non ne sogni tutta la nostra filosofia>.
Bent Parodi
LA REPUBBLICA - 07 / 02 / 06 - Palermo Libri - esoterismo - MENTI APERTE SENZA DIMORA
di Rosalba Miceli
Esiste, per chi voglia trovarlo, un filo conduttore tra filosofia, divinazione, esoterismo del Libro dei Morti degli Antichi Egizi e i modelli numerologici dell'I King o Libro dei mutamenti dell'antica Cina. L'occhio della Fenice di Umberto Capotummino coniuga le due visioni, esaminando il simbolo della Fenice: per i primi, il magico uccello, associato alle piene del Nilo, evoca i cicli della rinascita e dell'immortalità dello spirito, per i secondi risplende sul Polo celeste e , in terra, si relaziona alle fioriture stagionali. Comincia da qui un viaggio di iniziazione attraverso un circuito esoterico in cui i cicli di rinnovamento dei cieli si fondono col destino degli iniziati, definiti "i fedeli del mutamento" ovvero coloro che assumono una mente che non abbia dimora. Al di là delle formule e delle tabelle divinatorie, il saggio è un invito a superare gli schematismi mentali e l'occasione per una rivisitazione della civiltà dell'antico Egitto, legata all'interpretazione dei preziosi papiri custoditi al British Museum di Londra e al Museo Egizio di Torino.
U. Capotummino - L'occhio della Fenice - Sekhem - Pagine 368 - ISBN 88-902054-0-7