Ferula communis
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Ferula communis | ||||||||||||||||||
![]() Ferula communis |
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Classificazione scientifica | ||||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||||
Ferula communis L. |
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Sinonimi | ||||||||||||||||||
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Nomi comuni | ||||||||||||||||||
Finocchiaccio |
La Ferula communis L., volgarmente conosciuta come Finocchiaccio, è una pianta erbacea perenne originaria del bacino del Mediterraneo.
Indice |
[modifica] Descrizione della specie
Pianta erbacea perenne a riposo estivo, poco appariscente in inverno, mentre in primavera, alla fioritura il fusto si allunga in un alto scapo fiorale (alto fino a 3 m) che persiste a lungo sulla pianta anche quando secco. Le foglie basali sono lunghe 30-60 cm o più, con ampie guaine, più volte pennate a lacinie lineari, mucronate. I fiori sono riuniti in numerose ombrelle, la centrale a 25-40 raggi, le laterali più piccole; prima della fioritura sono avvolte dalla guaina rigonfia della foglia; i petali sono gialli. I frutti, lunghi 12-18 mm, sono diacheni appiattititi con le coste laterali saldate in un ala. Fiorisce in Maggio e Giugno.
[modifica] Etimologia
Dal latino ferula, antico nome latino usato per indicare una pianta a fusto dritto.
[modifica] Curiosità
Sulle radici di questa pianta cresce il fungo Pleurotus eryngii var. ferulae.
[modifica] Usi
In Sicilia e in Sardegna, i fusti fioriferi vengono raccolti in estate quando sono ormai secchi e, privati delle ombrelle, vengono usati per lavori di artigianato (ad esempio i tipici sgabellini a forma di cubo detti "furrizzi").
[modifica] Nomi comuni
- Finocchiaccio
- Ferrulu, Ferula cabaddina, Feurra, Faurra, Cagna fenu (Sardegna)