Georges Albertini
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Georges Albertini, (13 maggio 1911 - 30 marzo 1983) fu un uomo politico francese.
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[modifica] Gli inizi
Diplomato, fu professore di storia e geografia per i licei e militante socialista della SFIO (1933-1939, vi ricoperse cariche di medio rilievo), e divenne giornalista. Ebbe contrasti con Pierre Brossolette, in seguito capo della resistenza.
Fu braccio destro di Marcel Déat, fondatore del RNP (Rassemblement national populaire), e di questo partito divenne segretario amministrativo e organizzatore; il partito fu collaborazionista della Germania nazista durante l'occupazione della Francia e Albertini fu capo di gabinetto di Déat quando questi fu ministro del lavoro e della solidarietà nazionale.
Si distinse per il suo zelo di persecutore della resistenza e per il suo violento anticomunismo e antisemitismo. Nei successivi riti giudiziari emerse che fu segnalatore di proscritti e che fu amministratore dei beni confiscati ad alcuni proscritti da lui stesso segnalati.
[modifica] Il collaborazionismo
Con Déat creò nel 1942 il "Cercle européen", che si definiva centro di collaborazione economica europea, cui aderirono fascisti mussoliniani di primo livello cone Hubert de Lagardelle, allora ministro del lavoro.
Nel 1944, insieme a Déat, Pierre Nicolle e le redazioni delle pubblicazioni Petit Parisien e Je suis partout (con, fra gli altri, Drieu de la Rochelle), da lui controllate, mosse ripetute pressioni sui tedeschi per lo spostamento della sede del governo in località prossime al confine franco-tedesco. Fece poco dopo rumore anche una sua "lettre aux autorités allemandes" in cui richiedeva la esemplare punizione degli assassini di Philippe Henriot.
Fu arrestato il 25 settembre 1944 per le sue attività al Cercle européen e rinviato a giudizio per intelligenza col nemico; nel dicembre dello stesso anno fu condannato a 5 anni di lavori forzati presso il bagno penale di Poissy, 5 anni di soggiorno obbligato, alla indegnità nazionale ed alla confisca dei beni. Scarcerato nel febbraio 1948, poté godere di un provvedimento di amnistia nel 1951.
[modifica] Dopo Vichy
Insieme a Boris Souvarine (comunista "pentito"), Albertini fondò nel 1949 l'Institut d'histoire sociale (in seguito "Institut d’Histoire sociale et de Soviétologie"), di cui si è detto che potesse essere finanziato dall'OSS allo scopo di diffondere sentimenti anticomunisti in Francia. L'istituto, nato in realtà nel 1935 come associazione per opera del Souvarine (che lo aveva descritto come filiale dell'Institut international d'histoire sociale di Amsterdam), è diffusamente considerato come una struttura ascrivibile alla Banca Worms (ritenuta centro di impulso del progetto della synarchie) ed ebbe appoggio anche materiale da Georges Villiers. Alla rifondazione dell'istituto Albertini giunse dopo essere stato graziato e dopo essere stato contattato da Hippolyte Worms (già conosciuto in carcere a Fresnes nel 1944), che gli avrebbe affidato il compito di redigere materiale di propaganda anticomunista destinato alla classe operaia.
In seguito fu collaboratore di Georges Pompidou.
[modifica] L'anticomunismo e il dopo guerra
La rete di amicizie e di interessi annodati prima, durante e dopo la guerra da Georges Albertini gli permise non solamente di sopravvivere, ma di esercitare per lungo tempo la sua influenza... Egli entra nella banque Worms, come « consigliere » della direzione generale. Simultanemente, egli fonda un centro di attività di « documentation politique », incentrato sulla lotta contro il comunismo. Rapidamente, l'attività del centro si diversifica, in particolare con l'uscita della rivista « Est-Ouest ». Essa si estende dall'America del Sud (nel 1961 viene creata la rivista « Este y Oeste »), all'Italia (con « Documenti sul communismo ») ed a molti paesi d'Africa.
Egli si riconvertì alla propaganda anticomunista durante la guerra fredda e diventa un consigliere influente durante la IV^ e la V^ Repubblica. Nella sua crociata contro il comunismo, egli si servi di quel miscuglio di paura e cecità che regnavano durante la guerra fredda, paura della minaccia sovietica, da una parte, cecità nel vedere gli errori del sistema staliniano, dall'altra. Con il sostegno, soprattutto finanziario, delle ragioni della destra, e grazie alla ricettività che trova dentro le diverse sensibilità anticomuniste, egli riesce a tessere la sua tela. La sua tecnica poliziesca di raccolta delle informazioni, la sua propensione a smascherare i retroscena o a denunciare i nemici interni(per esempio, le Monde presentato, negli anni '50, come un agente del Cremlino!) si addicono al clima dell'epocaa. Il mondo politico sollecita i suoi consigli, fino al 1981. I grandi padroni sovvenzionzionano le sue attività.
[modifica] Bibliografia
Sul contesto storico:
- Annie Lacroix-Riz, Industriels et banquiers français sous l’Occupation: la collaboration économique avec le Reich et Vichy, Paris, Armand Colin 1999
- Annie Lacroix-Riz, Le Vatican, l’Europe et le Reich de la Première Guerre mondiale à la Guerre froide (1914-1955), Paris, Armand Colin 1996
- Worms & Cie, Cent ans de Boulevard Haussmann. 1978
- Flammarion, La revanche des patrons. Le patronat français face au Front Populaire, Paris, 1986
Su Georges Albertini:
- Laurent Lemire, L'Homme de l'ombre. Georges Albertini. 1911-1993. Éd. Balland 1989.
- Jean Lévy, Le Dossier Georges Albertini. Une intelligence avec l'ennemi. Éd. L'Harmattan - Le Pavillon 1992
- Christopher Simpson, Blowback. America’s recruitment of Nazis and its effects on the Cold War, New York, Weidenfeld & Nicolson, 1988.
- Remi Kauffer e Roger Faligot, La revanche de M. Georges, Paris, Fayard, 1992
