Giacomo Buranello
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Giacomo Buranello (Meolo, 27 marzo 1921 - Genova, 3 marzo 1944) è stato un partigiano italiano insignito della medaglia d'oro al valor militare.
La città di Genova - nella quale trovò la morte per fucilazione - gli ha dedicato una strada nel quartiere operaio di Sampierdarena.
Di famiglia povera, fu seguito negli studi dalla madre che si appassionò con lui prima alle letture riguardanti il Risorgimento italiano e poi lo sostenne nella lotta militare-politica.
Studente di ingegneria, politicamente di formazione mazziniana, con Walter Fillak (un altro partigiano genovese decorato e a cui la città natale ha dedicato una strada) aderì al PCI. Fu compagno di studi di Giorgio Issel (a cui fu intitolata una Brigata partigiana), al Liceo scientifico Gian Domenico Cassini di Genova.
Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, assunse il comando dei Gap genovesi.
Nel dicembre del 1943 uccise nell'attuale Galleria Garibaldi una spia dell'Ovra che stava per farlo catturare e che già un anno prima l'aveva fatto arrestare proprio assieme a Fillak.
Braccato, si rifugiò in montagna, ma a Genova si stavano preparando gli scioperi di marzo, cosicché il comandante partigiano scese in città per dare supporto agli scioperanti.
Fu riconosciuto e ne nacque un conflitto a fuoco con tre fascisti. Buranello ne uccise uno e ne ferì un altro, ma alla fine fu catturato.
Fu sottoposto a tortura al forte di San Giuliano e, dopo ventiquattr'ore ore di tormenti, fu fucilato.
Buranello ha scritto da studente del Liceo scientifico Gian Domenico Cassini nel suo diario, quando era ancora influenzato dalle idee mazziniane e non aveva fatto ancora una scelta netta di classe:
Oltre che la strada di Sampierdarena che gli è stata intitolata anche l'Aula Magna della Facolta' di ingegneria porta il nome del partigiano genovese.
Negli anni settanta gli studenti di ingegneria, dopo una serie di lotte e controversie, appoggiati da ex capi partigiani, riuscirono sia a far intitolare l'Aula Magna a Buranello, sia a riaprire le celle della Casa dello studente di Genova, dove venivano torturati antifascisti, oggi sede del Museo della Resistenza e meta di visita di scolaresche, specialmente nell'approssimarsi del 25 aprile, anniversario della Liberazione.
La Casa dello studente è intitolata ad un operaio tedesco ucciso dai nazisti.