Giovanni (generale di Giustiniano)

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Giovanni (fl. anni 530-550) fu un comandante militare dell'Impero romano d'Oriente sotto l'imperatore Giustiniano I. Combatté nella guerra gotica per la conquista dell'Italia, sotto i generali Belisario e Narsete.

Giovanni era figlio di Vitaliano, console per il 520 e magister militum praesentalis dell'imperatore Giustino I, che fu assassinato, probabilmente per istigazione di Giustiniano, il potente nipote e in seguito successore di Giustino.^[1]

Giovanni si recò in Italia, sotto il comando di Belisario impegnato nella guerra gotica contro gli Ostrogoti di re Vitige. Per ordine di Belisario occupò la città di Taranto, iniziandone le fortificazioni. Nel 537, Belisario, assediato in Roma da Vitige, ordinò a Giovanni, acquartierato per l'inverno a Picenum, di attaccare il territorio gotico. Giovanni raggiunse rapidamente Rimini, ad un solo giorno di marcia dalla capitale gotica di Ravenna, obbligando Vitige ad abbandonare Roma per tornare a difendere la propria capitale. L'ordine di Belisario era quello di disimpegnarsi prima dell'arrivo dell'esercito gotico, ma Giovanni contravvenne all'ordine, e fu messo sotto assedio dentro Rimini. Belisario non si mosse in aiuto a Giovanni: fu l'arrivo dell'eunuco Narsete, praepositus sacri cubiculi di Giustiniano e amico personale di Giovanni a salvarlo dall'assedio (metà 538).^[2]

Nel 550, quando Narsete ottenne il comando in capo delle truppe romane, Giovanni gli fu affiancato per bilanciare la mancanza di esperienza dell'anziano eunuco. Narsete raggiunse l'Italia nel tardo 551, e nel giro di un anno riuscì a piegare la resistenza dell'ultimo re ostrogoto, Totila e a porre termine alla guerra (552).^[2]

[modifica] Note

↑ Procopio attribuisce la tempestiva morte di Vitaliano, il più forte rivale di Giustiniano per la porpora imperiale, a un ordine di Giustiniano stesso (Procopio, Storia segreta, VI.xxvi-xxviii).
↑ ^2,0 ^2,1 Evans.