Granata passaglia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Le Bombe o Granate Passaglia sono delle armi artigianali utilizzate dai soldati italiani durante la seconda guerra mondiale soprattutto nel teatro Nord Africano per rimediare alla cronica mancanza di armi efficaci contro i corazzati nemici. Esse erano costruite con dei semplici contenitori di latta riempiti con esplosivo e da una Bomba a Mano Mod. 35 (la cosiddetta Red Devil per i britannici) utilizzata come innesco.
Erano efficaci comunque solo se lanciate con precisione sul vano motore, nel qual caso erano in grado di distruggere qualsiasi corazzato. Per questa ragione il militare che voleva utilizzarla doveva necessariamente accostarsi all'obiettivo evitando di essere colpito dal fuoco delle mitragliatrici di bordo o dalla fanteria che seguiva i carri durante le loro avanzate.
Di norma i soldati italiani, quando giudicavano l'obiettivo a distanza utile, saltavano fuori dalle loro postazioni difensive (trincee o buche) e correndo si avvicinavano al carro armato. Altre volte striscivano tra i carri in movimento e, per evitare di essere schiacciati dai cingoli, lasciavano anche che questi li passassero sopra per poi alzarsi e lanciare la loro arma dopo che il carro li aveva superati.
Oltre al rischio di essere colpiti dalle armi nemiche o di rimanere schiacciati dai cingoli, l'uso stesso della bomba era pericoloso perché con la sua esplosione dal vano motore divampavano immediatamente alte fiamme, il liquido idraulico schizzava rovente in ogni direzione e le munizioni stesse potevano saltare in aria.
Vedendo in azione i bersaglieri con le loro Passaglia, Erwin Rommel commentò: «I soldati tedeschi hanno impressionato il mondo ma i bersaglieri italiani hanno impressionato i soldati tedeschi»[citazione necessaria].