Guaiacolo
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Guaiacolo | |
Nome IUPAC | |
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2-metossifenolo | |
Nomi alternativi | |
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Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | CH3OC6H4OH |
Massa molecolare (uma) | 124,14 g/mol |
Aspetto | solido da incolore a giallo |
Numero CAS | 90-05-1 |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g·cm-3, in c.n.) | 1,13 (21 °C) |
Solubilità in acqua | 15 g/l (30 °C) |
Temperatura di fusione (K) | 301 (28°C) |
Temperatura di ebollizione (K) | 478 (205°C) |
Indicazioni di sicurezza | |
Flash point (K) | 355 (82°C) (vaso chiuso) |
Temperatura di autoignizione (K) | 1.023 (750°C) |
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Il guaiacolo è un etere monometilico di un fenolo bivalente, la pirocatechina.
A temperatura ambiente si presenta come un solido cristallino duro da incolore a giallo, dall'odore caratteristico aromatico e fenolico e dal sapore dolciastro. È un composto nocivo, irritante.
Il guaiacolo è contenuto in molti catrami ed è il principale costituente del creosoto (sostanza ottenuta dalla distillazione frazionata del catrame di faggio).
In commercio si trova anche sotto forma di un liquido oleoso che si ottiene dalla distillazione frazionata del creosoto e contiene piccole quantità di creosolo e di derivati fenolici simili.
[modifica] Proprietà e uso
Il guaiacolo ha proprietà antisettiche, si assorbe con facilità per tutte le vie e, a dosi elevate, provoca un avvelenamento simile a quello fenolico.
Viene usato, per via orale, come balsamico ed espettorante, per via ipodermica, ed esternamente come analgesico ed antisettico, puro per pennellazioni o in pomate.
Come tutti i fenoli il guaiacolo svolge un'azione irritante delle mucose del tubo digerente.