Il visconte di Bragelonne
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Il visconte di Bragelonne (Le Vicomte de Bragelonne) è un romanzo storico scritto da Alexandre Dumas.
Il romanzo appare dapprima a puntate sul quotidiano Le Siècle a partire dal 20 ottobre 1847 e viene successivamente pubblicato in volume fra il 1848 e il 1850 in 26 tomi, con un immediato successo di pubblico.
[modifica] Trama
1661: sulla Francia domina Luigi XIV. Il potente cardinale Mazzarino, successore di Richelieu, muore suggerendo al re di nominare ministro il suo intendente Colbert. Sono passati alcuni anni dall’ultima avventura dei moschettieri e i nostri eroi sono invecchiati e si sono allontanati l’uno dall’altro. D’Artagnan è l’unico rimasto fedele servitore del re; Porthos è castellano a Pierrefonds; Aramis ha fatto carriera ecclesiastica ed è diventato vicario dei gesuiti; Athos ridiventato conte di La Fère, vive vicino a Blois e ha avuto un figlio, Raul, visconte di Bragelonne, un aristocratico d’altri tempi, uomo virtuoso, pazzamente innamorato di Françoise Louise de La Vallière.
Uno degli uomini più potenti di Francia, dopo Luigi XIV, è il soprintendente alle finanze Fouquet, che vive in un sontuoso castello a Vaux; amante dell’arte e della cultura, fra gli ospiti della sua dimora annovera alcuni fra i più celebri artisti dell’epoca, dal commediografo Molière allo scrittore La Fontane, da Poussin a Le Brun, il pittore ufficiale del re. Per ironia della sorte il suo più acerrimo avversario è proprio il ministro della cultura Colbert.
Per motivi politici, Aramis ordisce un complotto contro il re, dopo aver scoperto che nelle segrete della Pastiglia è rinchiuso il fratello gemello del sovrano, conosciuto con il nome di Filippo Marchiali e completamente all’oscuro della sua vera origine. Aramis si reca nella cella di Filippo e gli racconta della sua nascita. Il gemello di Luigi XIV viene liberato dagli uomini di Aramis con un falso ordine di scarcerazione. Nello stesso tempo il sovrano viene rapito da due fedelissimi di Aramis e condotto alla Pastiglia, facendolo passare per Filippo e giustificandone il ritorno in cella perché, data la somiglianza, si presenta ovunque spacciandosi per il monarca.
Prima di essere imprigionato, re Luigi XIV aveva ordinato a D’Artagnan di arrestare il soprintendente Fouquet. Il capitano dei moschettieri rimane sorpreso ed è convinto che sia stato Colbert a suggerire l’ordine, oppure Françoise Louise de La Vallière, che, tradito il visconte di Bragelonne, è diventata l’amante del re, ma è amata anche dallo stesso Fouquet. In ogni caso l’ex guascone esegue l’ordine a malincuore.
D’Artagnan viene convocato dal falso re, al castello di Vaux, dove incontra Aramis, il quale blocca l’arresto di Fouquet e svela allo stesso ministro delle finanze lo scambio di persona al vertice della monarchia francese, fatto che il ministro delle finanze non può che apprezzare perché gli eviterà per sempre l’arresto. Fouquet, avversato dal re, ma suo fedele servitore, inorridisce di fronte alla rivelazione di Aramis e va alla Pastiglia a liberare l’autentico Luigi XIV. Fouquet spiega a Luigi XIV il susseguirsi degli avvenimenti: il re è incredulo di fronte alla rivelazione che un suo gemello ora domina la Francia al posto suo. Il soprintendente gli annuncia che è venuto a liberarlo e che ha già dato ordini affinché diecimila soldati siano pronti a combattere per il vero re, in nome della verità.
Fouquet chiede al sovrano la grazia per Aramis, che non solo gli ha svelato il tradimento, ma non ha ucciso il re quando avrebbe potuto farlo. Luigi è irremovibile e proclama che non avrà pace sino a quando i suoi moschettieri non avranno arrestato colui che lo ha umiliato e rinchiuso in una buia e fredda cella. Finalmente libero, Luigi XIV si reca al castello di Vaux e si presenta al gemello Filippo, rivendicandone il trono. D’Artagnan dichiara Filippo suo prigioniero. Pur nella drammaticità del momento, Filippo mantiene una dignità inaspettata, che rivela la sua origine regale. Lo dimostra ancora di più quando D’Artagnan lo deve condurre verso il suo terribile destino: Filippo sarò condotto nelle Isole di Santa Margherita con il volto coperto da una maschera di ferro.
Il visconte di Bragelonne, tradito da Françoise Louise de La Vallière, cerca con ostinazione e ottiene la morte combattendo valorosamente in battaglia. Luigi XIV si avvia a diventare il più celebre fra i re francesi, conosciuto nei secoli con l’appellativo di Re Sole. Fouquet e Colbert saranno i suoi ministri più abili e fedeli. D’Artagnan, Athos e Porthos muoiono, soltanto Aramis soppravive. L’epopea dei tre moschettieri e del loro compagno guascone termina qui, come ricorda Dumas nelle ultime righe del romanzo: “Dei quattro valorosi di cui abbiamo raccontato la storia, non restava che un corpo solo: Dio aveva ripreso le anime”.
[modifica] Al cinema
Dal romanzo di Dumas sono stati tratti numerosi film:
- La maschera di ferro (1929)
- La maschera di ferro (1939)
- La maschera di ferro (1998)
- L'uomo dalla maschera di ferro (1962)
- L'uomo dalla maschera di ferro (1977)