Impero accadico
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L'Impero accadico fu l'impero degli Accadi, un popolo di origine semitica che costituì l'esteso impero nella regione mesopotamica nel primo terzo del III millennio a.C.
La loro provenienza è tuttora incerta, forse furono originari del deserto arabico o forse i loro movimenti furono parte delle migrazioni avvenute prima del 2600 a.C. dai monti Zagros a nord. Intorno al 2350 a.C. le potenti città-stato sumere, riunite in un regno da Lugalzaggisi, furono assoggettate dagli Accadi, che sotto la guida del leggendario re Sargon detto signore delle quattro parti del mondo, imposero il loro dominio su vasti territori e posero la capitale ad Akkad, sede e dimora dei sovrani della dinastia Argade.
L’impero del nipote di Sargon, Naram-Sin, fu la prima entità politica unitaria che comprendesse tutta la Mesopotamia, i suoi possessi dopo lunghi conflitti, si estesero dalle coste mediterranee libanesi all'Iran sud-occidentale occupando la Babilonia, l'Elam, l'Assiria, la Siria e, come vuole una tradizione attendibile, anche l'Anatolia.
L’unificazione territoriale portò a un significativo sviluppo dei traffici e all’apertura di nuove rotte commerciali terrestri e marittime; si pensa che queste ultime siano giunte sino alle lontane terre di Magan e Melulha, nel Golfo di Oman e in prossimità dell'India.
La fine dell’epoca accadica, due secoli dopo il loro insediamento, fu causata dall’invasione di una popolazione proveniente dai monti iraniani, i Gutei, ma ciò che determinò realmente la scomparsa furono le gravi tensioni intestine venutasi a formare negli ultimi anni di vita dell’Impero Accadico.
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