Lago d'Orta
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Lago d'Orta (Cusio) | |
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Paese/i: | ![]() |
Regione/i: | ![]() |
Provincia/e: | ![]() ![]() |
Superficie: | 18,2 km² |
Altitudine: | 290 m s.l.m. |
Profondità massima: | 143 m |
Immissari principali: | numerose sorgenti sotterranee o subacque
Torrenti Scarpia, Pellino, Plesna, Qualba, Fiumetta, Pescone |
Emissari principali: | Nigoglia |
Bacino imbrifero: | è compreso nel bacino imbrifero del Lago Maggiore km² |
Il lago d'Orta (Cusio) è un lago del Piemonte collocato tra le province di Novara e del Verbano Cusio Ossola.
Indice |
[modifica] Geografia
Ad est il monte Mottarone separa il lago d'Orta dal Lago Maggiore, mentre a ovest monti alti fino a 1300 metri separano lo specchio acqueo dalla Valsesia. È il più occidentale fra i laghi prealpini, originato dal fronte meridionale del ghiacciaio del Sempione. Contrariamente a quanto accade con molti laghi alpini, che hanno un emissario a sud, le acque del lago d'Orta escono dal lago a nord. Attraversano la città di Omegna dando vita al torrente Nigoglia che confluisce nello Strona che, a sua volta, sfocia nel Toce e quindi nel Lago Maggiore.
Al centro del lago si trova l'isola di San Giulio, di dimensioni assai contenute, che ospita nella Basilica le spoglie del santo omonimo.
[modifica] Il nome
Nel medioevo il lago era noto come “lago di San Giulio” e solo a partire dal XVII secolo cominciò ad affermarsi il nome attuale di “lago d'Orta”, dalla principale località. Il nome “Cusius” (Cusio) deriva da una cattiva lettura della Tabula Peutingeriana dove compare un “lacus Clisius” la cui esatta identificazione è incerta. Il nome Cusio (diffuso sulla base dell'autorità dello storico Lazzaro Agostino Cotta, autore della Corografia della Riviera di San Giulio alla fine del Seicento) entrò comunque nell'uso, dapprima erudito e quindi amministrativo ed è ora utilizzato per indicare il lago. Sono invece da relegare tra le speculazioni fantastiche le ipotesi che farebbero derivare il nome Cusius dalla fantomatica tribù degli “Usii”. Il nome degli Usii appare per la prima volta negli scritti dello storico Antonio Rusconi, verso il 1880, e da alcuni è stato ripreso acriticamente in seguito.
[modifica] Cenni storici
La presenza umana sul lago d'Orta è antica e risale almeno al neolitico, come testimoniano recenti scavi condotti sull'isola. Nel corso dell'età del ferro il lago era abitato da genti celtofone inquadrabili nell'ambito della Cultura di Golasecca. Nei secoli successivi il territorio segue il processo di romanizzazione che caratterizza la Transpadana.
Alla fine del IV secolo i due fratelli greci Giulio e Giuliano, originari dell'isola di Egina arrivano sulle rive del lago e si dedicano, con il beneplacito dell'imperatore Teodosio all'abbattimento dei luoghi di culto pagani e alla costruzione di chiese. La leggenda vuole che San Giulio abbia lasciato al fratello il compito di edificare a Gozzano la novantanovesima chiesa, cercando da solo il luogo dove sarebbe sorta la centesima. Individuata nella piccola isola il luogo adatto, ma non trovando nessuno disposto a traghettarlo, Giulio avrebbe steso il suo mantello sulle acque navigando su di esso. Sull'isola Giulio sconfisse i draghi e i serpenti che popolavano quel luogo, simbolo evidente della superstizione pagana, cacciandoli per sempre e gettando le fondamenta della chiesa nello stesso punto in cui oggi si trova la Basilica di San Giulio. Nel 575 il duca longobardo Mimulfo venne in possesso dell'Alto Novarese con l'incarico di difendere l'Ossola dai Franchi. Quando, pare a causa del tradimento di Mimulfo, i Franchi varcarono il Sempione il re dei Longobardi Agilulfo fece decapitare Mimulfo. Un sarcofago che si dice aver ospitato le sue spoglie è attualmente utilizzato come cassetta per le elemosine nella Basilica. Nel 957 il castello dell' isola di San Giulio, in cui si era asserragliato Berengario d'Ivrea, venne assediato da Litolfo, figlio dell'imperatore Ottone I. Alla morte di Litolfo, Berengario riprese le ostilità, costringendo lo stesso imperatore a calare in Italia. Mentre Berengario si fortificava a San Leo nel ducato di Spoleto, sua moglie Willa, radunando tutti i suoi tesori si rifugiò sull'isola di San Giulio, essendo queste le uniche fortezze del regno a poter resistere a lungo. L'assedio del 962 all'isola durò in effetti due mesi dopodiché la regina si arrese. Ottone si impossessò del tesoro ma, ammirato dal coraggio della regina, le permise di raggiungere il marito. Durante l'assedio nacque sull'isola Guglielmo da Volpiano, futuro abate di Digione.
Nel 1219, dopo una contesa ventennale tra il Vescovo e il Comune di Novara, nacque formalmente il feudo vescovile della “Riviera di San Giulio”. Nel 1786 il territorio divenne possedimento della casa Savoia, passando così dalla Lombardia al Piemonte. La definitiva cessione di potere ai Savoia avvenne però solo nel 1817. Il Comune di Omegna e la parte settentrionale del lago si federarono invece con il Comune di Novara fin dal 1221, seguendo le sorti del Novarese.
[modifica] Località rivierasche
- La graziosa cittadina di Orta San Giulio è situata su una penisola montuosa, che ospita alla sommità il Sacro Monte, dedicato a san Francesco d'Assisi. La fronteggia l'Isola di San Giulio.
- Miasino: paese ricco di ville e monumenti.
- Pettenasco, antico centro urbano attestato dall'anno 892.
- Omegna: il centro urbano principale.
- Nonio, con la suggestiva frazione di Oira.
- Pella, con la torre medievale e l'antica chiesa di San Filiberto.
- San Maurizio d'Opaglio, con le frazioni di Lagna e Pascolo.
- Gozzano, con l'antico porto di Buccione, il castello vescovile con la basilica collegiata di San Giuliano e gli oratori di San Lorenzo e di Santa Maria di Luzzara.
Altre località affacciate sul lago:
- Madonna del Sasso, con la località Boleto e il celebre Santuario della Madonna del Sasso dal quale si ha una spettacolare vista sul lago.
- Pogno: paese dipinto.
- Bolzano Novarese
- Ameno: il paese degli artisti.
- Armeno: il paese degli alberghieri.
- Quarna Sotto: il paese della musica
- Quarna Sopra: dal suo belvedere si ha una visione a volo d'uccello del lago.
- Cesara
- Arola
[modifica] Cultura
Meta ideale di artisti e scrittori, le località attorno al lago appaiono sovente descritte nelle opere di importanti autori, recentemente riproposti dagli Itinerari letterari del lago d'Orta e del Mottarone: Achille Giovanni Cagna, Alpinisti Ciabattoni; Gianni Rodari, C'era due volte il Barone Lamberto; Il ragionere-pesce del Cusio; Ernesto Ragazzoni, Poesie; H. de Balzac, La Comédie humaine (Les employés); Mario Bonfantini, La tentazione; Browning, By the Fire-Side; Richelmy, La lettrice di Isasca; Werner, Festland [Terraferma]; Carlo Emilio Gadda, Viaggi di Gulliver; Henry Bordeaux, Les Roquevillard; Mario Soldati, 44 novelle per l'estate; Enea Silvio Piccolomini, Egloga; Carlo Porta, La guerra di pret; Eugenio Montale, Sul lago d'Orta; Meredith, Victoria; Praga e Sacchetti, Memorie del presbiterio
Nel 1997 è stato costituito l' Ecomuseo del Lago d'Orta e Mottarone, sulla base della L.R. n. 31/1995 con cui la Regione Piemonte ha promosso la costituzione di ecomusei sul proprio territorio.
Nel 2003 il Sacro Monte di Orta, assieme ai Sacri Monti della Lombardia e del Piemonte, è stato iscritto nella lista del Patrimonio dell'umanità realizzata dall'UNESCO.
[modifica] Collegamenti esterni
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