Lodrisio Visconti
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Lodrisio Visconti nasce da Pietro ed Antiochia Crivelli attorno al 1280 nella famiglia capitaneale dei Visconti, molto forte ed attiva nelle armi, che sarà alla guida di Milano fino ad ottenere con Gian Galeazzo il titolo di Duca di Milano.
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[modifica] Lodrisio e la famiglia
Lodrisio alterna con il consorzio parentale, primo fra tutti il cugino Matteo Visconti, tradimento e fedeltà. Aiuta Galeazzo I, figlio di Matteo, a recuperare Milano, ma presto se ne allontana tramando contro di lui.
Quando nel 1332 muore Galeazzo I, il figlio, unico erede, Azzone, compra dall'Imperatore di Germania Lodovico il Bavaro il titolo di Vicario di Milano, scavalcando il Papa, che era il reale detentore del potere di nomina. Lodrisio organizza una serie di congiure contro il nipote, ma alla scoperta di esse, Azzone ne fa incarcerare i capi. Lodrisio sfuggito dalla rete, è costretto a rifugiarsi a Verona presso Martino della Scala, col quale stringe una serie di alleanze nel tentativo di eliminare il Signore di Milano.
In questa occasione forma la Compagnia di San Giorgio, di cui è nominato capitano, forte di oltre 3.500 armati fra cavalieri, fanti e balestrieri. Patecipano a questa compagnia di ventura avventurieri mercenari di grande prestigio e levatura militare quali Konrad di Landau, Werner di Hurslingen, rispettivamente noti come il Conte Lando e il Duca Guarnieri.
Di quest'ultimo il motto era Nimico di Dio, di pietà et di misericordia, motto a cui fece grande onore tanto lunga fu la scia di sangue e di efferatezze che lasciò dietro di se, al servizio di chi meglio lo pagava.
[modifica] Il Venturiero
Lodrisio si distingue dai suoi compagni d'arme per essere mosso prevalentemente da uno spirito di rivalsa contro la propria consorteria parentale e da motivi politici quale il tentativo di conquistare la Signoria di Milano, mentre gli altri sono spinti dalla brama di razziare ricchezze incuranti, come tutti, dei mezzi usati.
Questa avventura militare non è favorevole a Lodrisio, che, dopo un primo successo che gli aveva fatto sperare la conquista di Milano, subisce i colpi della compagnia di ventura di Ettore da Panigo.
21 febbraio 1339: Lodrisio guida le sue truppe contro i famigliari che governano la città, in quella che è chiamata la Battaglia di Parabiago; secondo la leggenda i suoi compagni vengono spaventati da un'apparizione di Sant'Ambrogio a cavallo e lui stesso finisce prigioniero: rimarrà recluso per 10 anni nel Castello di San Colombano. Sarà liberato dall'altro fratello l'Arcivescovo Giovanni Visconti, nuovo Signore di Milano.
[modifica] Il ritorno in famiglia
Dopo la morte dell'Arcivescovo Giovanni, Lodrisio aiuta Galeazzo Visconti figlio di Stefano Visconti, 1356, contro la lega antiviscontea voluta dal cardinale Albornoz che aveva arruolato la Grande Compagnia comandata da Konrad di Landau, il Conte Lando.
Lodrisio sconfigge la Grande Compagnia conseguendo una grande vittoria, anche se successivamente perderà il castello di Novara. Lodrisio rimane alla corte di Galeazzo fino alla morte, 1346.
[modifica] Bibliografia
- Duby G. - Lo specchio del feudalesimo - Bari, Laterza, 1998, ISBN 842056502.
- Duby G. - Il cavaliere, la donna, il prete - Milano, Euroclub, 1987, SBN VIA0018865.
- Le Goff J. - L'uomo medievale - Bari, Laterza, 1999, ISBN 8842941971.
- Mallet M. - Signori e mercenari. La guerra nell'Italia del Rinascimento - Bologna, Il Mulino, 1983, ISBN 8815002944.
- Piccinni G. - I mille anni del Medioevo - Milano, Bruno Mondadori, 1999, ISBN 8842493554.