Mallophaga
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Mallofagi | ||||||||||||||
Classificazione scientifica | ||||||||||||||
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Sottordini | ||||||||||||||
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I Mallofagi (Mallophaga), noti come "falsi pidocchi degli animali" o anche "pidocchi pollini", sono un ordine che comprende circa 2500 specie di parassiti epizoi di vertebrati omotermi (in gran parte Uccelli, in piccola parte Mammiferi) e di Insetti spiccatamente stenotermi.
Le specie di Mallofagi sono in buona parte infeudate agli Uccelli con un adattamento tale che la loro classificazione è di aiuto nello studio di quella dei volatili che li ospitano.
Sono divisi in 3 sottordini Ischnocera, Amblycera e Rhyncophthirina.
Indice |
[modifica] Morfologia
Insetti piccoli, atteri secondari, livree di colori in genere chiari ed uniformi, talora brunastri o anche neri (in rapporto alle condizioni di vita sull'ospite) dal corpo appiattito. Capo grande, libero, abbastanza mobile, depresso, prognato, con la regione clipeale sporgente oltre e dorsalmente all'apparato boccale atta a raspare, nonché a volte separata mediante un solco da quella retrostante. Nei Rincoftirini risulta prolungato in un rostro. Occhi composti atipici, poco sviluppati o atrofizzati. Ocelli assenti. Antenne libere, esertili, 3-5 articolate, talora modificate nei maschi per servire a tenere ferma la femmina durante la copula; oppure nascoste in due fossette laterali del cranio 4-articolate. Apparato boccale masticatore un pò modificato posto ventralmente al cranio e più p meno spostato all'indietro;nei Rincoftirini esso è apicale. Labrum infero e trasverso. Mandibole robuste, denticolate, orizzontali o verticali, o anche con denticolazione rivolta verso l'esterno, cosicché esse producono il massimo sforzo in quella direzione. Mascelle accollate lateralmente al labium, non differenziate negli usuali scleriti, fornite di un solo lobo e, in alcuni Generi, di una formazione bacilliforme, spesso distalmente forcuta, omologa alla lacinia degli Psocotteri ma meno sviluppata, con palpo presente e 4-articolato o assente. Labium con palpi piccoli e lobiformi e con uno o due lobi mediali (il cmplesso maxillo labiale appare rudimentale negli Rincoftirini). Prefaringe simile a quella degli Psocotteri, con due scletiti linguali connessi mediante due filamenti sclerificati che si fondono insieme per un certo tratto con uno sclerite mediale adorale. In alcune specie la prefaringe distalmente si differenzia in strutture simili a stiletti adatte a pungere. L'apparato boccale talora è modificato in succhiatore ed allora è alquanto simile a quello degli Anopluri. Torace notevolmente depresso, il protorace è quasi sempre libero. Nel pterotorace meso- e metasterno sono quasi sempre uniti; meso- e metanoro talora uniti, talora no. Nei Rincoftirini tutti e tre i segmenti toracici risultano fusi tra loro. Zampi brevi e robuste (lunghe e gracili nei Rincoftirini), le anteriori un pò più corte, con coxe separate; tarsi 1-2 articolati e pretarsi con 1-2 unghie (talora enormi, talora rudimentali), che posso piegarsi su una prominenza o una concavità della tibia a formare una pinza. Mancano i pilvilli e l'empodio. Addome sessile tipicamente di 10 segmenti; il primo urite a volte si fonde col secondo, ed il nono col decimo.Cerci assenti.
[modifica] Anatomia
Sistema nervoso: apparato centrale fortemente concentrato, con 3 gangli toracici privi di connettivi e senza gangli addominali distinti; apparato stomatogastrico con ganglio ipocerebrale assai ridotto.
Apparato digerente: canale alimentare breve, dritto o leggermente convoluto, fornito di ingluvie ( che manca nei Rincoftirini); questa è rappresentata da una dilatazione dello stomodeo, oppure è più sviluppata a formare una sorta di sacco peduncolato, o anche può essere proiettata indietro da un lato del canale, e di un paio di ciechi gastrici anteriori voluminosi. Proctodeo semplice, breve, con 6 papille rettali.
Apparato respiratorio: peripneustico, con 6-7 paia di stigmi (1 paio toracico e 6-7 addominali).
Apparato circolatorio: con vaso dorsale sviluppato, cuore breve e provvisto di 2-3 paia di ostioli.
Sistema escretore con 4 tubi malpighiani.
Sistema secretore con due ghiandole salivari sboccanti, mediante un dotto unico,, alla base del labium; due altre ghiuandole salivari, fornite di serbatoio, sboccano nell'esofago anch'esse mediante un dotto unico.; due ghiandole supplementari sboccano indipendentemente dell'esofago. Apparato endocrino retrocerebrale con corpi cardiaci e corpi alati pari e ridotti.
Apparato riproduttore: ovari ciascuno con 3-5 ovarioli meroistici politrofici; La spermateca è variamente conformata e talvolta bipartita, spesso fornita di una ghiandola accessoria. La vagina sbocca dopo l'ottavo urosterno; in alcune specie essa è differenziata, alla base degli ovarioli, in un'ampolla che ospita micetociti. Ovopositore assente oppure rapresentato da due piccole valve dell'ottavo urite. Testicoli pari con 2-3 follicoli ciascuno, accolati oppure molto separati tra loro; in questo caso quelli laterali sfociano lungo il decorso dei deferenti. Questi ultimi sono lunghi e sinuosi. Vescicola seminale spesso grande e bilobata simmetricamente. Eiaculatore di varia lunghezza e grossezza, con o senza ampolla eiaculatrice.
[modifica] Biologia
Insetti pseudoametabolici ed ovipari. La loro riproduzione è tipicamente anfigonica ma in alcune specie si sono accertati fenomeni di spanandrìa e di anandrìa, e pertento partenogenesi telitoca. Nell'accoppiamento la femmina si generalmente sopra il maschio (ventrre contro dorso), ma può sistemarsianche sotto di esso (dorso contro ventre). Nell'Amblicero Giropoideo TRimenopon hispidum BURM. (SCHMUTZ, 1955) i due sessi si dispongono ventre contro ventre. Le uova sono di forma varia e sono fornite cefalicamente di un opercolo che si stacca all'atto della schiusa; possono portare anteriormente vistose ornamentazioni e sono saldamente incollate dalla femmina ai peli o alle penne dell'ospite mediante il secretodella ghiandola accessoria. Si trovano isolate o anche riunite in gruppi magari formati da elementi provenienti da femmine diverse. Le neanidi fuoriescono un rompiguscio delle cuticola embrionale costituito da un gruppo cefalico di processi spiniformi. Durante lo sviluppo postembrionale subiscono 3 mute prima di raggiungere lo stadio diu adulto.
[modifica] Ecologia
I mallofagi si nutrono in genere di frammenti necrotizzati e di desquamazioni epidermiche, di peli, penne, forfora, corion delle loro uova, loro esuvie, secreti sebacei; spesso, soprattutto fra gli Ambliceri,, assorbono sangue che fuoriesce dalle ferite dei loro ospiti, ma anche intaccano la pelle o i cannuoli delle giovani penne che hanno la papilla dermale riccamente vascolarizzata con il clipeo raspante o con l'apparato boccale.
Eleggono sovente a loro residenza determinati territori del corpo dell'ospite, ma si trattengono dove il becco degli Uccelli o i denti dei Mammiferi non possono raggiungerli. Singolare è il caso delle specie del Gen. di Tetrophtalmus GROSSE che vivono nel sacco membranoso del becco dei Pellicani e nella cavità boccale dei Cormorani, e presentano l'apparato respiratorio adattato alle lunghe immersioni.Ciascuna specie di Uccello ospita normalmente varie specie di Mallofagi, appartenenti a Generi ed anche a Famiglie diverse. I Mammiferi normalmente ospitano una sola specie.
Sui loro ospiti si nutrono di peli, da cui il mome (mallon=lana e fago=mangio) ma anche di penne, forfora, sebo ed anche sangue ( caso singolare, una specie del Genere Hirundoecus EWING , che infesta le Rondini, si nutre, da neanide, dell'umore acqueo presente sull'orlo degli occhi dell'Uccello su cui vive, da adulta di sangue). Nella digestione di queste sostanze, carenti di principi nutritivi, sono coadiuvati da microrganismi simbionti localizzati in cellule sparse, dette ??? che penetrano intere nelle uova per la trasmissione alla discendenza. Alcuni si annidano addirittura nell'asse delle penne, sia se è vuoto, sia se è ancora vascolarizzato. Le uova sono incollate ai peli o alle penne dell'ospitatore, il quale abitualmente tollera la presenza del parassita senza grosse complicazioni. Queste complicazioni invece si presentano nel caso di grosse infestazioni che conducono a dimagrimenti,, calo di produttività.ecc. per il difforndersi sulla pelle di una sorta di rogna (ftiriasi tricodectica). I Mallofagi non attaccano mai l'uomo ma, attraverso il contatto con animali infestati, possono trasmettergli cestodi o tenie.
Accade anche che la medesima speciae di Malofago si trovi su ospiti diversi, che però sono sistematicamente affini, e che Mallofagi affini risultino infeudati ad ospitianch'essi affini. Può anche accadere che la vicinanza, ad esempio, di nidificazione di ospiti diversi porti una specie di Mallofago ad isediarsi su animali sistematicamente assai lontani tra loro. Si è anche osservato che in individui appartenenti ad una data specie di Uccelli si riscontrino ospiti sovraccarichi di epizoi ed altri quasi interamente immuni. Gli Uccelli piccoli risultano raramente infestati, i nidiacei meno degli adulti; quelli che hanno subito una muta oche si cibano abitualmente di formiche risultano poco infestati. La diffusione dei Mallofagi avviene in occcasione dell'accoppiamento dei loro ospiti, o nei nidi, oppure durante i rapporti intercorrenti fra ospiti di specie gregarie, oppure quando più individui del'ospite si soffregano nello stesso luogo. Altre volte il veicolo è rappresentato da un altro Insetto, soprattutto Ditteri. Quando l'ospite muore, muoiono anch'essi in breve tempo dopo avere o no tentato di abbandonare la spoglia (di solito non resistono più di 3-6 giorni, raramente fino ad un paio di settimane.
Gli Uccelli infestati dimagriscono, cambiano le penne improvvisamente, depongono meno uova ed hanno vita più breve.Quelli ammalati sono più carichi di epizoi, perché non si curano di spidocchiarsi. Gli Uccelli dmestici sono più attaccatiche non le specie selvatiche.Gli Uccelli tentano di difendersi facendo bagni di polvere e strufinandosi a volte sui formicai.
[modifica] Caratteri dei sottordini
Ischnocera.Capo non particolarmente modificato. Antenne filiformi e libere, 3-5 articolate. Apparato boccale posto ventralmente nel cranio. Mandibole verticali, mascelle senza palpi. Meso e metatorace comunemente fusi assieme. Zampe brevi e robuste. Gli Iscnoceri sono sono torpèidi e pigri, si muovono lentamente ed abbandonano con difficoltà l'ospite dopo la sua morte, e perciò si ritrovano frequentemente rinsecchiti sugli animali conservati nelle collezioni. Vi appartengono le specie di Trichodectes canis (DE GEER.) ospite intermedio della Tenia Dypilidium canicum, Felicola subrostrata NITZ. (del gatto), Damalina bovis(L.), D. ovis (L.), D. capris (GUR.), D. equi (L.). Sui polli vivono diverse specie tra cui Gonoides dissimilisDEN., Goniocotes hologaster NITZ., Stenocrotopus gigas TASCH., Lipeurus caponis L., Cuclotogaster heterographus NITZ. (di colre brunastro, lungo fino a 5 mm., vive sul capo e sul collo. Sul colombo vive Columbicola columbae L..
Amblycera. Capo non particolarmente modificato. Antenne nascoste in due fossette laterali del cranio e 4-articolate. Apparato boccale posto ventralmente nel cranio. Mandibole orizzontali, mascelle con palpi 4-articolati. Meso- e metatorace comunemente non fusi assieme. Zampe brevi e robuste. Gli Ambliceri sono agili e svelti, lasciano rapidamente l'ospite morto, e perciò si trovano raramente su animali imbalsamati o pelle. A questo sottordine appartengono il Menopon gallinae L. (mm 2), il comunissimo "pidocchio pollino" e l' Eomenacanthus stramineus NITZ. (mm 3-5, giallastro), che si nutre sui polli di sangue e preferisce perciò annidarsi nelle zone della pelle prive di penne. Altri generi sono infeudatia gruppi di Uccelli,come il Genere Upupicola, Cuculicola, Picicola , Anaticola tutti descritti da CLAY.
Entrambi questi due sottordini con un certo numero di Famiglie e parecchi Generi.
Rhyncophthirina. Capo prolungato anteriormente in un lungo rostro, all'apice del quale si trova l'apparato boccale masticatore-succhiatore. Mandibole con denticolazione rivolta esternamente. Complesso maxillo-labiale rudimentale. Pro- meso e metatorace fusi assieme. Zampe lunghe e grecili. A questo sottordine appartiene un solo Genere, Haematomyzus PIAGET con due specie conosciute: H. elephantis PIAG., epizoo di Elefanti e Rinoceronti, ed H. hopkinsi CLAY, epizoo di Facoceri.
[modifica] Trattamenti
In passato i "falsi pidocchi" venivano controllati immegendo gli uccelli n una soluzione di fluoruro di sodio allo 0,8%, ed i mammiferi venivano disinfestati con polveri a base di piretro e rotenone mescolate a zolfo oppure con saponi alla nicotina. Oggi questi mezzi sono stati sostituiti con l'impolveramento degli animali cn polveri secche a base di malatyone e carbaril, disinfestazione dei locali con trattamenti liquidi a base degli stessi prodotti oppure a base di clururati persistenti anche in povere, quale il DDT. In caso di infestazioni gravi, anche i mammiferi possono essere trattati con prodotti liquidi o immersi in essi.
[modifica] Bibliografia
- Séguy E. - Insectes ectoparasites, in L.Chopard (dir.), Faune de France,43, Lechevalier.Paris, 1944.
- Eichler W. - Mallohaga - in H.G.Bronns, Klassen und Ordnungendes Tierreichs, Band 5, Abteilung 3, Buch 7 b1, Akademische Verlagsgesellschaft Geest und Porting. Lipsia, 1963.
- Guido Grandi - Istituzioni di Entomologia Generale - Ed.Calderini. Bologna,1966.
- Ermenegildo Tremblay - Entomlogia applicata - Vol.II, Parte I. Ed.Liguori. Napoli, 1981.
- Sèguy E. - Insectes ectoparasites - in L.Chopard (dir.), Faune de FRance, 43. Ed. Lechevalier.Paris,1944.