Mandolino
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Il mandolino è uno strumento musicale antichissimo che ebbe origine ignota (suo primo antenato è l' oud arabo, di cui si hanno notizie già da epoca pre-romana) e sviluppo nel Cinquecento. Appartiene alla famiglia degli strumenti cordofoni. Simile ad una mandola, di cui costituisce una varietà, ha trovato e tuttora trova largo uso soprattutto nel sud Italia e, più specificatamente, nel napoletano.
Grazie alla sua particolare cassa armonica, piriforme, emette un suono melodioso e penetrante che lo rende uno strumento unico nel suo genere.
Oltre al mandolino classico, detto napoletano (con quattro corde doppie omofone - la cui accordatura, cioè, è, per ogni coppia, uguale sia come tono che come ottava - in versione barocca oppure da concerto), ne esistono altri tipi fra cui: il bandolim, il banjo-mandolino, il mandolino, romano, il mandolino catanese, il mandolino milanese (di origini più antiche, con cinque o sei corde doppie), il mandolino genovese barocco ed il mandolino F-Style utilizzato nella musica bluegrass.
L'origine del mandolino napoletano risale alla metà del XVII secolo: si ritiene che a quel tempo risalga l'inizio della produzione di mandolini da parte della celebre Casa Vinaccia. Questi mandolini sono quasi tutti ricchi di intarsi, filettature d'avorio lungo il manico eseguite con molta precisione e si deve proprio al Vinaccia l'applicazione delle corde di acciaio in sostituzione di quelle in ottone usate all'inizio e che difettavano di voce e di timbro.
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[modifica] In chiave di Sol
Il repertortorio internazionale di musiche per mandolino è pressoché illimitato potendosi adattare a questo strumento vari tipi di musica.
Nel caso del mandolino napoletano è infatti possibile utilizzare musica violinistica per principianti (dal momento che il mandolino napoletano ha la stessa accordatura del violino).
Pur essendo uno strumento popolare, è stato impiegato anche nella musica cosiddetta colta e, talvolta, anche nell'opera lirica. Lo stesso Antonio Vivaldi compose un concerto per mandolino (Concerto in Do maggiore Op.3 n.6) e due per due mandolini ed orchestra, Mozart lo inserì nel suo Don Giovanni, Beethoven gli dedicò quattro sonatine.
Tra i più importanti mandolinisti del Novecento si ricordano Raffaele Calace (compositore, esecutore e liutaio) e Giuseppe Anedda, virtuoso concertista e docente della prima cattedra di conservatorio italiana di mandolino (Padova, 1975).
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Roma, prima del 1907
Wilhelm von Plüschow
La chiave di lettura usata per suonare il mandolino è la chiave di sol. Lo strumento di per sé è costituito da una cassa armonica e da un manico.
[modifica] Il manico
È la parte più semplice del mandolino: è lungo circa 40 cm ed è suddiviso in 29 segmenti chiamati tasti delimitati da pezzimetallici di acciaio inox. All'estremità del manico c’è un meccanismo che permette l'accordatura dello strumento tramite delle viti in cui sono fissate le corde.
[modifica] La cassa armonica
Nella versione napoletana, come in tutti gli strumenti a corda classici, la cassa armonica è provvista di un foro in cui la vibrazione delle corde si amplifica donando all'orecchio un suono dolce e delicato. Mentre nel mandolino F-Style, esistono due buche a forma appunto di F, che rassomigliano molto a quelle della chitarra jazz.
Poco dopo questi fori è posizionato un ponticello con le fessure per il posizionamento delle corde che vengono poi fissate all'estremità della cassa armonica tramite dei gancetti.
[modifica] Le corde
Le corde del mandolino sono quattro e doppie:
- Mi – è la corda in cui si possono eseguire note alte
- La – con questa corda si possono eseguire note medio-alte
- Re – questa corda permette di eseguire note medio-basse
- Sol – è la corda con la quale si eseguono note basse
La posizione di queste corde sul manico è la seguente: il Mi è quella più in basso; poi salendo vengono La, Re, Sol; ogni corda prevede la possibilità di eseguire quattro note pigiando altrettanti tasti diversi sul manico e nel contempo facendo vibrare le corde con l'aiuto di un plettro.
Il materiale di cui sono costituite le corde può essere lega metallica oppure fibre di plastica.
[modifica] Il plettro
Il plettro è semplicemente una specie di unghia con il quale si suona questo strumento: esso serve a far vibrare le corde.
Generalmente il plettro è di materiale plastico. Anticamente veniva fatto usando il guscio di tartaruga.
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(donna con mandolino)
Paul Gauguin
Il plettro si tiene tra il pollice e l'indice per 1/3 della sua lunghezza e con il semplice movimento del polso bisogna colpire una volta la corda dall'alto verso il basso e dal basso verso l'alto.
Eseguendo questo movimento alternato molto rapidamente su una stessa nota si ottiene un effetto detto tremolo che rende unico il suono di questo strumento.
[modifica] Legni usati per la costruzione
- Cassa Armonica: Acero Marezzato
- Tavola Armonica: Abete rosso della Val di Fiemme
- Manico: Acero Marezzato
- Tastiera: Ebano
[modifica] Tecniche di suono
Per poter suonare il mandolino occorre avere una buona conoscenza della musica in tutte le sue sfumature in quanto esso prevede anche l'esecuzione di accordi e non solo di note; la base per essere un buon mandolinista sta per la maggior parte in una buona capacità di solfeggio che è possibile ottenere con ripetute letture di spartiti scandendo a voce il tempo e il valore delle note.
[modifica] In Italia
Orchestre, ensemble e gruppi che utilizzano il mandolino quale strumento principale nel proprio organico sono associati nella Federazione Mandolinistica Italiana (FMI), attualmente con sede a Vittorio Veneto (Treviso). Il portale web ufficiale del mandolino in Italia. La FMI rappresenta l'Italia in seno all'E.G.M.A.(European Guitar and Mandolin Association).