Mario Ciancio Sanfilippo
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Mario Ciancio Sanfilippo (Catania, 29 maggio 1932) è un imprenditore italiano.
È il vicepresidente dell'ANSA.
Nipote del fondatore del quotidiano La Sicilia Domenico Sanfilippo, si laurea in giurisprudenza nel 1955 e due anni dopo diventa giornalista professionista. Dal 1967 è il direttore responsabile de La Sicilia e in passato è stato anche l'editore dell'Espresso sera. Negli anni ha costruito un grande gruppo editoriale che comprende praticamente tutti i mass media della Sicilia e controlla anche una parte di quelli nazionali.
Ciancio Sanfilippo è proprietario delle emittenti televisive Antenna Sicilia, Telecolor e Video3; le emittenti radiofoniche Radio Sis, Radio Telecolor e Radio Video3. Inoltre ha degli stretti legami con i canali tv catanesi Telejonica e Rete8 e la messinese RTP; i quotidiani Giornale di Sicilia, Gazzetta del Sud e La Gazzetta del Mezzogiorno. Ha inoltre partecipazioni in Mtv, La7, Telecom, Tiscali e L'Espresso/Repubblica. Stampa e distribuisce in Sicilia e nella provincia di Reggio Calabria i quotidiani nazionali.
Della sua conduzione della testata e dei suoi mai dimostrati rapporti con la criminalità organizzata l'eurodeputato Claudio Fava scrisse più volte, proponendo accuse molto dure:
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«(...) La Sicilia, al di là di ogni pudore, riuscì per molti anni a sopprimere dai propri scritti la parola mafia: usata raramente, e solo per riferirla a cronache di altre città, mai a Catania. Nell'ottobre del 1982, quando tutti i quotidiani italiani dedicheranno i loro titoli di testa all'emissione dei primi mandati di cattura per la strage di via Carini, l'unico giornale a non pubblicare il nome degli incriminati sarà La Sicilia. Un noto boss, scriverà il quotidiano di Ciancio: Nitto Santapaola, spiegheranno tutti gli altri giornali della nazione. Il nome del capomafia catanese resterà assente dalle cronache della sua città per molti anni ancora: e se vi comparirà, sarà solo per dare con dovuto risalto la notizia di una sua assoluzione. O per ricordarne, con compunto trafiletto, la morte del padre»
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(Claudio Fava, La mafia comanda a Catania 1960/1991, Laterza)
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