Maurice Papon
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Maurice Papon (Gretz-Armainvilliers, Seine-et-Marne 3 settembre 1910 - Pontault-Combault, Seine-et-Marne 17 febbraio 2007) è stato un uomo politico francese.
Figlio di un notabile, all'università studiò giurisprudenza, lettere ed economia. Nel 1930, a soli vent'anni, entrò nella pubblica amministrazione dove farà una brillante carriera. Inizialmente vicino al Fronte popolare, dopo il crollo della Terza Repubblica francese nel giugno-luglio 1940 aderisce alle idee della "rivolzione nazionale" del nuovo regime del maresciallo Philippe Pétain.
Nel 1942 fu nominato segretario generale della prefettura della Gironda, ossia principale collaboratore del prefetto di Bordeaux (ma trattandosi di zona occupata, le autorità amministrative erano ridotte a semplici esecutori degli ordini dei nazisti). In tale veste, Papon ebbe l'incombenza di allestire dei convogli ferroviari, mediante i quali nel corso nel biennio 1943-1944 circa 1.600 ebrei furono trasferiti nei vari [campo di concentramento|campi di concentramento]] nazisti. A partire dai primi mesi del 1944, mano a mano che la Resistenza prendeva piede, papon incomincio a collaborare sottobanco con gli esponenti della lotta al nazismo del Sud-ovest della Francia. Continuò a esercitare pienamente le sue funzioni prefettizie, anzi esse gli furono utili per mettere al corrente gli esponenti della Resistenza dei movimenti delle SS. Secondo alcuni, questa scelta fu dettata dal calcolo politico, e non da una reale convinzione. Alla Liberazione nell'estate del 1944, riuscì perfino ad avvalersi del distintivo di resistente, esibendo delle attestazioni che furono poi messe in dubbio negli anni seguenti.
Durante il regime provvisorio guidato dal generale Charles De Gaulle che seguì alla fine della Seconda guerra mondiale, Papon non subì alcun provvedimento di epurazione. In un cinegiornale dell'epoca, fu perfino immortalato a fianco del Generale il giorno in cui quest'ultimo si affacciò dalle finestre della prefettura di Bordeaux per salutare la popolazione della città appena liberata dai nazisti. Durante la Quarta Repubblica francese (1946 - 1958) continuò la sua brillante carriera: fu infatti nominato prefetto in importanti dipartimenti della Francia e nei territori coloniali, e infine nel 1958 fu nominato préfet de police (una figura che corrisponde al questore, ma con maggiori poteri) di Parigi. Rimase in carica dopo l'avvento della Quinta Repubblica francese nel 1958: fu un severo difensore dell'ordine, e nel 1961 non esitò ad ordinare la repressione (nota come Massacro di Parigi del 1961) di una manifestazione effettuata dagli algerini che protestavano contro la guerra svoltasi nella loro nazione: la reazione della Polizia transalpina causò 40 morti (secondo fonti governatorive, ma secondo lo storico Jean-Luc Einaudi le vittime furono 200) tra i manifestanti.
Consinuò a riscuotere la piena fiducia delle autorità politoche del tempo, e nel 1961 fu promosso commendatore della Legion d'Onore (la decorazione gli fu consegnata personalmente dallo stesso presidente della Repubblica Charles De Gaulle). L'8 febbraio del 1962 nove esponenti del Partito Comunista Francese, che protestavano contro l'Organisation armée secrète, furono uccisi dalla Polizia parigina coordinata da Papon mentre si trovavano alla stazione Charonne del metrò: ai loro funerali parteciparono migliaia di persone.
Nel 1967 Papon lasciò l'incarico di préfet de police di Parigi, e cominciò a occuparsi di politica aderendo al partito gollista. Fu deputato dal 1968 al 1976, e fu ministro delegato al bilancio nei secondo e terzo governo di Raymond Barre (1978-1981); ma quando nel maggio 1981 un settimanale satirico ritrovò e pubblicò i documenti che provavano la sua collaborazione con i nazisti all'epoca in cui era a Bordeaux, il governo era ormai prossimo alle dimissioni perché le elezioni presidenziali (che vedranno la vittoria di François Mitterrand) erano ormai alle porte.
Contro di lui partì nel 1983 un'indagine giudiziaria, più volte rallentata da ostacoli di ogni genere. Infine, fu rinviato a giudizio per crimini contro l'umanità, e nel 1997 si aprì a Bordeaux un processo-fiume davanti alla corte d'assise della Gironda. Nel 1998 Papon, che si è sempre dichiarato estraneo ai fatti che gli venivano imputati, fu condannato a 10 anni di reclusione, e divenne così l'unico alto funzionario francese ad essere stato condannato per complicità in crimini contro l'umanità.
Quando nel 1999 la condanna fu confermata dalla Cassazione, Papon tentò di sottrarsi all'arresto rifugiandosi in Svizzera. Fu tuttavia estradato e restituito alle autorità francesi, e quindi condotto nel penitenziario di Fresnes. Nel 2002 fu scarcerato a causa delle sue cattive condizioni di salute: tale decisione suscitò aspre discussioni, ma non mancarono le voci favorevoli di autorevoli personalità, come l'ex ministro della giustizia ed ex presidente del Consiglio costituzionale Robert Badinter, che si appellarono a principi umanitari. Morì in una clinica dove si era recato a causa dei suoi problemi cardiaci. Su sua richiesta, fu sepolto con le insegne della Legion d'onore al collo, provocando ulteriori polemiche perché la decorazione gli era stata revocata a seguito della condanna.
