Mezenzio
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Mezenzio fu un re etrusco di Caere famoso perché figura come personaggio nel poema virgiliano Eneide, nel quale partecipa con Turno alla guerra contro i Troiani. Viene ucciso da Enea.
Compare nell' Eneide nei seguenti passaggi: VII, 648; VIII, 482; X 786, 907. In questi brani, Virgilio lo dipinge come un violento tiranno, spregiatore degli dèi, ucciso da Enea, dopo aver perduto il figlio Lauso, sacrificatosi per salvare la vita del padre.
Secondo Catone (nelle Origines), in seguito alla morte di Turno ed Enea, entrambi caduti in combattimento, Mezenzio sarebbe stato ucciso o costretto a sottomettersi da Ascanio in duello.
Ovidio nei Fasti (IV, 877-900) sostiene che Mezenzio esigeva le primizie della vendemmia.
Mezenzio potrebbe essere stato un personaggio storico reale, come si evince da una iscrizione etrusca su un vaso di impasto trovato a Caere, risalente al secondo quarto del VII secolo, iscrizione che recita mi Laucies Mezenties, cioè "io (sono) di Lucio Mezenzio".