Milziade
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Milziade (ca. 550 a.C. - 488 a.C.) fu un aristocratico discendente da una delle più importanti famiglie ateniesi. Egli si proclamò governatore di Gallipoli (in Turchia), e probabilmente combatté contro Dario I e il suo esercito persiano. Milziade venne rovesciato nel 492 a.C., e trovò rifugio ad Atene, dove servì la città-stato come generale.
Mentre guidava una spedizione militare nella penisola di Crimea (importante fonte di grano per gli ateniesi) egli sposò Egesipile, figlia di Oloro Re dei Traci. Il loro figlio, Cimone, fu una importante figura degli anni 470 e 460 a.C..
Milziade venne eletto come uno dei dieci generali (strategoi) per il 490/489 a.C., ed è spesso accreditato delle tattiche che sconfissero i Persiani nella Battaglia di Maratona.
Assunto il comando di una piccola squadra intraprende una spedizione per liberare le isole Cicladi dai persiani. L’isola di Paro viene messa invano sotto assedio. Milziade, tornato in patria, viene condannato a pagare una multa di 50 talenti con l'accusa di aver ingannato il popolo. Secondo la tradizione sarebbe poi nello stesso anno, non pagando, morto in carcere, o forse, vista la ricchezza personale della sua famiglia, che non gli avrebbero impedito il pagamento della multa, a causa di una cancrena per via delle ferite riportate durante l'ultima campagna militare.
[modifica] Bibliografia
- Hammond, N.G.L., Scullard, H.H. eds.,Oxford Classical Dictionary, Seconda Editione; Oxford University Press 1970; ISBN 0198691173
