Morte della Vergine
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| Morte della Vergine |
| Michelangelo Merisi da Caravaggio, 1604 |
| olio su tela, 369 × 245 cm |
| Parigi, Musée du Louvre |
Morte della Vergine è un dipinto ad olio su tela di cm 369 x 245 realizzato nel 1604 dal pittore italiano Caravaggio.
È conservato al Musée du Louvre di Parigi.
Questo quadro fu commissionato da Laerzio Cherubini per la sua cappella nella chiesa di Santa Maria della Scala a Roma.
Appena il quadro fu pronto e messo sull'altare fu immediatamente tolto: era l'ennesimo rifiuto per Caravaggio. Infatti la Madonna era rappresentata troppo simile a qualsiasi donna del popolo priva di qualsiasi tributo mistico, con la faccia terrea, un braccio abbandonato e il ventre gonfio. Addirittura si dice che Caravaggio scelse una prostituta trovata morta vicino a un fiume, per ritrarre la Vergine. Molto scandalo, in particolare, fecero i piedi ritratti nudi fino alla caviglia. La scena è inserita in un ambiente umile con al centro il corpo morto della Vergine, in primo piano la Maddalena, seduta su una semplice sedia, che piange con la testa tra le mani, intorno gli Apostoli addolorati, l'intonazione cromatica molto scura è illuminata dal rosso della veste della morta e della tenda, elemento di una scenografia povera.
Per comprendere il quadro dobbiamo tener presente che Caravaggio era vicino alle posizioni pauperistiche di molti movimenti religiosi contemporanei, come gli Oratorini, le sue varianti iconografiche vennero realizzate tenendo presenti le esigenze devozionali di questi movimenti: la Vergine è ritratta come una giovane, perché rappresente allegoricamente la Chiesa immortale, mentre il ventre gonfio, rappresenta la grazia divina di cui è "gravida".
Da quest'ultimo particolare ritenuto sconveniente dai più, nacque la leggenda che vuole l'artista essersi ispirato ad una prostituta annegata nel Tevere.
L'opera venne acquistata dai Gonzaga, su segnalazione di Rubens.
