Movimento Politico dei Lavoratori
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Il Movimento Politico dei Lavoratori (MPL) era un piccolo partito politico italiano fondato il 29 ottobre 1971 da Livio Labor, ex presidente delle ACLI, insieme a Cesare Pirisi.
Quando l'11 maggio 1971 le ACLI avevano ribadito la propria ispirazione cristiana, una parte di esse riconobbe al contempo un'opzione socialista. Fu così che nacque il MPL, la cui fondazione fu duramente criticata dalla CEI e da papa Paolo VI.
Questo movimento aveva l'obiettivo di rappresentare l'area cattolica del dissenso verso la DC e, in questo senso, avrebbe dovuto catalizzare i consensi dei cattolici progressisti e di sinistra.
Tuttavia, dopo le elezioni politiche del 1972 (alle quali il MPL partecipò raccogliendo circa 120mila voti, pari allo 0,36% e nessun seggio), la gran parte del MPL (Livio Labor, Gennaro Acquaviva e Luigi Covatta) confluì nel Partito Socialista Italiano (PSI), deliberando al contempo il proprio scioglimento il 16 settembre 1972.
Invece la minoranza del MPL (Giovanni Russo Spena, Domenico Jervolino, Giangiacomo Migone, Vittorio Bellavite e altri) decise lo stesso giorno di proseguire la propria attività politica come Alternativa Socialista.
La nenonata As tre mesi dopo deciderà di fondersi col Nuovo PSIUP, cioè alla sinistra proveniente dal disciolto Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (PSIUP), i cui principali esponenti (Vittorio Foa e Silvano Miniati) avevano rifiutato la decisione di aderire al Partito Comunista Italiano (PCI).
Le due aree costituirono così il Partito di Unità Proletaria (PdUP), che nel luglio 1974 inglobò anche il gruppo de Il Manifesto per dare vita al PdUP per il comunismo.
Nel gennaio 1977 il PdUP per il comunismo si divise in due spezzoni, grossomodo corrisponenti a Manifesto e PdUP; quest'ultima componente prese parte alla costituente del partito di estrema sinistra Democrazia Proletaria (DP); furono proprio gli esponenti del vecchio MPL a rimanere in DP dopo che nel 1979 i dirigenti ex-PSIUP (primi fra tutti Foa e Miniati) si ritirarono dalla vita politica e dal partito.
Nel 1987 Giovanni Russo Spena fu eletto segretario di DP al posto di Mario Capanna dimessosi, e da allora rimase alla guida del partito fino alla confluenza di esso nel Partito della Rifondazione Comunista (PRC), in cui oggi militano in maggioranza tutti gli esponenti della sinistra del MPL (tranne Migone, oggi nei Democratici di Sinistra).