Nitrato di potassio
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Nitrato di potassio | |
Nome IUPAC | |
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triossonitrato (V) di potassio | |
Nomi alternativi | |
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Caratteristiche generali | |
Formula chimica | KNO3 |
Peso formula (amu) | 101,11 |
Aspetto | solido incolore |
Numero CAS | 7757-79-1 |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g·cm-3, in c.n.) | 2,11 |
Solubilità in acqua | 320 g/l a 20°C |
Temperatura di fusione (K) | 604 (334 °C) |
Temperatura di ebollizione (K) | > 673 (> 400 °C), decomposizione |
Proprietà termochimiche | |
ΔfH0 (kJ·mol-1) | -494,6 |
ΔfG0 (kJ·mol-1) | -394,9 |
S0m(J·K-1mol-1) | 133,1 |
C0p,m(J·K-1mol-1) | 96,4 |
Indicazioni di sicurezza | |
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Progetto Chimica - Chemiobox |
Il nitrato di potassio è il sale di potassio dell'acido nitrico. A temperatura ambiente è un solido cristallino incolore, dal sapore leggermente amarognolo, solubile in acqua. È comunemente noto anche con il nome di salnitro o nitro.
È un agente ossidante e in quanto tale è il componente della polvere nera che fornisce ossigeno alla miscela. Attualmente viene ottenuto industrialmente per reazione dell'acido nitrico con carbonato di potassio:
- HNO3 + K2CO3 → KNO3 + H2O + CO2
oppure per reazione di scambio ionico tra nitrato di sodio e cloruro di potassio:
- NaNO3 + KCl → KNO3 + NaCl
l'equilibrio è spostato verso destra in quanto il cloruro di sodio è il meno solubile tra i quattro sali che partecipano alla reazione. Questo secondo metodo fu messo a punto in Germania nel 1855 in seguito all'aumento della richieste di nitrato di potassio indotto dalla Guerra di Crimea.
Il nitrato di potassio è un fertilizzante di buona qualità, contenendo due degli elementi più importanti per la crescita e il sostentamento delle piante, il potassio e l'azoto, in forme facilmente assimilabili. Viene inoltre impiegato come propellente per razzi e nelle miscele usate nei fuochi d'artificio e nelle bombe fumogene.
È un additivo alimentare, usato principalmente nella conservazione di salumi e carni salate, identificato dalla sigla E 252.
[modifica] Cenni storici
Il nitrato di potassio veniva usato come detergente già dagli antichi romani ed era conosciuto come nitro. Non vi erano ai tempi sempre corrette distinzioni di nomenclatura tra i vari tipi di sali. Esso veniva appellato natrium in latino, nitron in greco e neter in ebraico che significa effervescente.
Vi sono citazioni della sostanza nella Bibbia:
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«Quand'anche tu ti lavassi col nitro e usassi molto sapone, la tua iniquità lascerebbe una macchia dinanzi a me, dice il Signore, l´Eterno.»
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(Geremia 2;25)
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«Cantar delle canzoni a un cuor dolente è come togliersi l'abito in giorno di freddo, e mettere aceto sul nitro.»
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(Libro dei proverbi 25;20)
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Anche Plinio nell'opera Naturalis historia (cap. XXXVI, verso 65) cita il salnitro come elemento all'origine della scoperta del vetro. Viene narrato infatti di una nave fenicia di mercanti di nitro approdati su una spiaggia dove si accinsero a preparare la loro cena. Non trovando pietre su cui poggiare i pentoloni, utilizzarono pani di nitro da loro trasportati i quali, sotto l'effetto del calore della fiamma e mescolandosi con la sabbia della spiaggia, diedero origine a rigagnoli lucenti di un liquido ignoto identificabile chiaramente come vetro.
In passato si sfruttavano i depositi naturali dell'India e dell'America meridionale, dove però è presente in quantità inferiore rispetto al sale di sodio. Vi era poi la pratica diffusa di costruire nitrerie artificiali, in cui il nitrato di potassio veniva preparato mescolando ceneri, terra e materiale organico (come ad esempio la paglia e il letame) formando un blocco generalmente alto un metro e mezzo, largo due metri e lungo cinque. Il mucchio veniva poi messo al riparo dalla pioggia, tenuto bagnato con l'urina e rigirato spesso, per accelerare la decomposizione. Dopo circa un anno veniva poi lavato con acqua. Il liquido ottenuto, ricco di nitrato di potassio e altri nitrati, veniva quindi purificato e cristallizzato. Dato che fino alla seconda metà del XIX secolo la polvere da sparo fu l'unico esplosivo disponibile, è facile immaginare l'importanza strategica che ebbe il controllo dei pochi giacimenti.