Nuto Revelli
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Benvenuto "Nuto" Revelli - (Cuneo, 21 luglio 1919 - Cuneo, 5 febbraio 2004) è stato un esponente di spicco della Resistenza italiana e scrittore.
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«...Volevo che i giovani sapessero, capissero, aprissero gli occhi. Guai se i giovani di oggi dovessero crescere nell'ignoranza, come eravamo cresciuti noi della "generazione del Littorio". Oggi la libertà li aiuta, li protegge. La libertà è un bene immenso, senza libertà non si vive, si vegeta...»
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(N.Revelli)
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Indice |
[modifica] Gioventù
Diplomato geometra, a vent'anni si arruolò nell'Accademia Militare dell'Esercito a Modena rimandendovi per due anni.
Nel 1942, con il grado di sottotenente, partì con la Divisione Cuneese degli Alpini per il fronte russo. Nel 1943 la ritirata e il rientro in Italia tra i fortunati sopravvissuti al grande freddo e alla guerra.
Dopo questa esperienza, scelse di lottare contro i fascisti e i tedeschi e entrò nelle milizie partigiane fondandone la prima organizzazione, la Compagnia Rivendicazione Caduti e assumendo poi il comando delle brigate Valle Vermenagna e Valle Stura. Fu tra i più noti comandanti delle formazioni Giustizia e Libertà del Piemonte.
Per maggiori particolari vedi Fondazione Nuto Revelli onlus
[modifica] Lo scrittore
Nel 1945 si sposò con Anna Delfino e nel 1947 nacque il figlio Marco. Lascò le milizie con il grado di maggiore e divenne commerciante di ferro, ma iniziò a impiegare il proprio tempo libero a ritrovare ex alpini, ex partigiani, contadini e raccoglierne le testimonianze.
Alla Resistenza dedicò gran parte della sua vasta attività letteraria.
[modifica] Temi letterari
Nuto Revelli è uno Scrittore e partigiano, i suoi primi libri, tutti pubblicati da Einaudi trattano della sua esperienza come ufficiale alpino sul fronte russo durante la tragica ritirata del gennaio 1943 ed il suo successivo passaggio nelle fila della Resistenza: Mai tardi, Diario di un alpino in Russia, il suo volume autobiografico La guerra dei poveri e L'ultimo fronte, Lettere di soldati caduti o dispersi nelle II guerra mondiale. La strada del Davai è invece l'accusa all'organizzazione dei vertici militari, responsabile della tragedia russa.
L'altro tema al quale Revelli ha prestato particolare attenzione è lo studio e la denuncia delle condizioni di vita dei contadini poveri delle vallate cuneesi, con l'emigrazione di massa nel dopoguerra verso le grandi industrie della città.
I suoi due più importanti lavori sono basati su lunghe interviste biografiche con uomini e donne delle vallate cuneesi e rappresentano anche importanti e pionieristici contributi all'affermazione e allo sviluppo della storia orale italiana. Il mondo dei vinti e L'anello forte, con oltre 270 interviste stenografate e successivamente ribattute a macchina, Revelli dà voce ai "vinti" e, attraverso le loro storie, riporta all'attenzione un mondo dimenticato e abbandonato.
Negli ultimi anni di vita ritorna sui temi della guerra e della resistenza: pubblicati sempre da Einaudi "Il disperso di Marbourg", "Il prete giusto" e l'ultimo suo volume, nel 2004, "Le due guerre" che ripercorre i 25 anni dall'avvento del fascismo al dopo Liberazione.
Tenne un ciclo di lezioni all'Università di Torino nell'Anno accademico 1984-1985 (in cattedra proprio lui, che, schivo come era, a chi gli chiedeva come voleva essere definito, scrittore o professore, rispondeva : "Geometra, io sono un geometra ..."), che furono un momento formativo di grande importanza per diversi futuri storici e intellettuali piemontesi.
Gli fu conferita, all'Università di Torino il 29 ottobre 1999, la laurea Honoris causa in Scienze dell’Educazione per l'attività di narratore e di saggista, ma soprattutto per le sue capacità pedagogiche che gli permisero di far conoscere la storia della guerra e il dopoguerra nel Sud del Piemonte.
Revelli morì dopo una lunga malattia il 5 febbraio del 2004; è tumulato nel cimitero di Spinetta accanto alla moglie. Nel 2006 gli eredi e gli amici hanno dato vita alla Fondazione Nuto Revelli onlus, che ha sede a Cuneo, nella casa dove Nuto viveva.
[modifica] Opere
- Mai tardi. Diario di un alpino in Russia (Cuneo, Panfili, 1946)
- La guerra dei poveri (Torino, Einaudi, 1962)
- La strada del Davai (Torino, Einaudi, 1966)
- L'ultimo fronte. Lettere di soldati caduti o dispersi nella II guerra mondiale (1971)
- Il mondo dei vinti. Testimonianze di vita contadina (Torino, Einaudi, 1977)
- L'anello forte. La donna: storie di vita contadina. (Torino, Einaudi, 1985)
- Il disperso di Marburg (Torino, Einaudi, 1994)
- Il prete giusto (Torino, Einaudi, 1998)
- Le due guerre. Guerra fascista e guerra partigiana (Torino, Einaudi, 2003)
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