Parabola della zizzania
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La Parabola della zizzania è una parabola di Gesù che si trova nel Vangelo secondo Matteo 13,24-30 e nel Vangelo apocrifo di Tommaso.
Narra del buon seme la cui crescita è disturbata dalla zizzania.
Il termine zizzania proviene dal greco zixánion e dal latino tardo (crist.) zizania e indica la pianta del loglio (Lolium temulentum).
Indice |
[modifica] Testo della parabola
Così la parabola viene raccontata da Gesù Cristo nel Vangelo secondo Matteo:
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«Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio.» (Matteo 13,25-30) |
e poco più avanti Gesù ne fornisce la spiegazione ai discepoli che ne hanno fatto esplicita richiesta:
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«Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno, e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!» (Matteo 13,37-42) |
[modifica] Interpretazione
Intorno al 400, nel trattato "Contro Parmeniano" sant'Agostino afferma che il significato della parabola, non separare la zizzania dal grano buono, ha valore solo quando non si è in grado di distinguere l'una e dall'altro: secondo sant'Agostino quando si può distinguere fra le due l'uomo deve intervenire e separare ciò che è giusto da ciò che è sbagliato.
Secondo l'interpretazione del cardinale Camillo Ruini "la parabola evangelica ci insegna a rispettare i tempi della crescita della messe ed a non anticipare il futuro con una ricerca impaziente, tipica dei puristi. Ci può essere il rischio che con la zizzania si estirpi anche il frumento e si comprometta tutto".
[modifica] Usi successivi
Dalla narrazione evangelica derivano frasi idiomatiche del tipo di mettere zizzania, che significa mettere discordia, creare volontariamente e con cattiveria situazioni di conflitto.