Pasquale Giuseppe Antonio
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Pasquale Giuseppe Antonio, Botanico e Patriota. Nato ad Anoia (Reggio Calabria) nel 1820, morì a Napoli nel 1893. Illustre ricercatore e botanico, fu anche fervente patriota, aderente alla setta della Carboneria. Direttore per lunghi anni dell'Orto Botanico di Napoli, raccolse e catalogò numerosissimi campioni provenienti per la maggior parte dall'Italia meridionale nella seconda metà del XIX secolo. In particolare sono importanti gli exiccata raccolti per la compilazione della flora di Capri e del Vesuvio e quelli raccolti durante i suoi viaggi in Calabria e nel Gargano. Sono presenti, nella collezione, inoltre, molti campioni inviati da botanici stranieri con i quali il Pasquale era in fervida corrispondenza, oltre a campioni raccolti da Gussone e Tenore. La collezione Pasquale, in seguito donata all'Orto Botanico di Napoli dal figlio Fortunato, è costituita attualmente da 95 fascicoli di piante vascolari, 1 fascicolo di alghe e 10 fascicoli di briofite. Il numero totale dei campioni dovrebbe ammontare a circa 10.000, ma non è ancora possibile fornire dati precisi, poiché il lavoro di schedatura è ancora incompleto. Fu autore di numerosi trattati botanici divenuti ricercatissimi dagli studiosi della materia e tradotti in numerose lingue. I testi possono essere visionati in numerose biblioteche italiane, inglesi e tedesche. Si distinse per coraggio nelle battaglie di Curtatone e Montanara, dove combattè valorosamente nel maggio 1848 durante quello che fu uno degli eventi bellici più significativi della Prima guerra d'indipendenza italiana. Giovane professore universitario, alla testa dei suoi studenti napoletani affrontò a più riprese le forze austriache, restando anche ferito. Partecipò attivamente anche alla difesa della Repubblica di Venezia a fianco di illustri patrioti quali ad esempio Ippolito Nievo. Riposa nel Cimitero degli Uomini Illustri di Poggioreale (Napoli), accanto a Luigi Settembrini e Francesco De Sanctis. Sotto al suo busto marmoreo, opera di Francesco Jerace, spicca un epitaffio a lui dedicato da Silvio Spaventa, altra figura leggendaria del nostro Risorgimento.