Pax deorum
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Pax deorum è un'espressione adoperata in diritto penale romano, nel periodo regio, per indicare una situazione di concordia tra la comunità dei cives e le divinità religiose.
È opportuno sottolineare che la commissione di un delitto da parte di un cives, arrecava grave offesa agli dei, provocandone l'ira (secondo le comuni convinzioni di quel tempo) nei confronti della comunità. Onde evitare la reazione divina, si rendeva sostanzialmente necessario sopprimere il colpevole, oppure (nei casi meno gravi) sacrificare alla divinità un animale a titolo di espiazione. Successivamente, in età classica, il colpevole veniva dichiarato sacer, cioè gli veniva tolta la protezione degli dei sicché potesse essere ucciso da un qualunque vendicatore.
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