Piano d'Arta
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Piano d'Arta (Dimplan in friulano), situato a 560 m s.l.m., è una frazione del comune di Arta Terme (UD)
Il paese è centro di villeggiatura estivo, in funzione soprattutto agli impianti termali del capoluogo Arta. La chiesetta del Santo Spirito, del XIV secolo, restaurata dopo il terremoto, conserva un piccolo campanile pensile, con cuspide a scandole, sullo spigolo sinistro della facciata, È presente inoltre un portico in legno e affreschi nelle vele della volta del presbiterio e del coro. Interessànti anche le origini di alcune frazioni, di particolare importanza Rivalpo e Valle. Già nel lontano 1399, Valle aveva il suo nome in quanto un certo Giovanni Quondan di "Val" beneficiava della chiesa di San Martino di Val. Rivalpo invece prende il suo nome da un ruscello (Riupoi)che ha le sue sorgenti alle pendici del monte Cucco. Anticamente altri casolari posti molto in alto, sotto il monte Cucco in località Chiarsovalis, a cui la leggenda da il nome di Pagans a questi antichi abitanti, si notano ancora vestigia e ruderi di casolari e solchi di campi seminativi,dal ritrovamento nel Rio Plombs di una piccola campana come raccontavano i vecchi del luogo, si suppone che vi fosse in loco anche una piccola capella. Inquan (Rosa dei Venti)conserva ancora il suo nome antico, luogo di sosta lungo la strada d'Incaroio che portava a Paularo. Piedim (Piedimonte), faceva parte integrante assieme a Ricornut del comune di Rivalpo, dal suo nome è evidente che trae le sue origini dall'essere fondato hai piedi dei monti circostanti ed in riva al torrente Chiarsò a fianco dello sbocco del Riupoi, nel passato era uno scalo per legnami di grosso taglio (taias)alcune lavorate sul posto, altre avviate verso altre destinazioni. Lavoreit, si può dire sia un casale nuovo che staccandosi dal casolare Chiarsò circa nel 1869 fondò questa frazione. Da Piedim attraversato il torrente Chiarsò si sale sul monte Rinch, raggiunto il casolare Chiarsò si continua, più in alto dove si trova Plan di Cochess o (Coces), ricordato ancora nel 1692, proseguendo ancora verso l'alto si giunge a Rinch, un certo conte Cannuccio proprietario di questi fondi li vendette hai locali abitanti. Nel 1829 vivevano otto famiglie, circa sessanta abitanti, ora è disabitato. Tutte queste frazioni dipendevano dalla chiesa di San Martino, le sue origini si collocano prima della metà del XV° secolo, rilevate da alcune disposizioni in cui un testatore, beneficiava la chiesa di San Martino di Val, resta pure confermato da documenti autentici, di una lite discussa avanti l'ufficio arcidiaconale di Tolmezzo, nell'anno 1412, per mancato pagamento dei già antichi legati di un certo Quondam Candido di Inquan. Dipendeva questa chiesa fino all'anno 1470 dal Rev. Sac. Curato di Ogni Santi di Sutrio, come risulta dagli atti notarili di Gasparini Micheli da Tolmezzo, pubblico notarius. Vale la pena anche ricordare che alcune proprietà delle frazioni di Rivalpo e Valle che riguardano le malghe Valbertat alta e bassa, Cordin, Lanza e Valdolce site nel comune di Paularo a confine con l'Austria, come rilevato in data 31 settembre 1597, da Quintiliano Fabio, nobile di Tolmezzo, notaio pubblico, che dice di avere desunti da un antichissima scrittura della chiesa di San Martino, nella provincia della Carnia, Canale di San Pietro e comunità di Rivalpo Valle. Ora naturalmente sotto l'amministrazione del comune di Arta Terme e bene ricordare che prima del 1821 erano separate da Arta del Friuli (così si chiamava allora) ognuna di queste frazioni aveva il proprio comune, il Meriga (sindaco)ed il ViceMeriga, sia a Valle che a Rivalpo, il luogo delle adunanze era il piazzale della chiesa o la casa canonica oppure in casa di qualche Meriga o notaio che fungeva da segretario.