Platybelodon
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Platybelodon Stato di conservazione: Fossile |
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Classificazione scientifica | ||||||||||||
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Specie | ||||||||||||
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Il platibelodonte (gen. Platybelodon) è un parente dell’elefante vissuto nel Miocene superiore. I suoi resti sono stati rinvenuti in Europa orientale, in Asia, in Africa e forse in Nordamerica.
[modifica] Una pala per dragare i fiumi
La caratteristica principale di questo strano proboscidato era rappresentata dal muso: esso era caratterizzato da un insolito sviluppo delle zanne inferiori, estremamente allargate. I due giganteschi denti, larghi e piatti, erano accostati l’uno all’altro e andavano a formare un vero e proprio “badile”. Le zanne superiori, invece, erano piuttosto corte e affiancavano probabilmente quella che doveva essere una proboscide corta e piatta.
Questa straordinaria struttura doveva servire probabilmente a raccogliere quanto più materiale vegetale possibile nelle zone fangose e paludose nei pressi degli specchi d'acqua. Il platibelodonte, quindi doveva passare gran parte del suo tempo "dragando" i fiumi bassi alla ricerca di alghe e di piante.
[modifica] Parentele ed evoluzione
Il platibelodonte si è originato nel corso del Miocene da proboscidati poco specializzati come Gomphotherium. L’aumento delle dimensioni (il platibelodonte era grande come un elefante odierno) e la strana specializzazione della mandibola permisero a questo animale di raggiungere un successo evolutivo notevole e di prosperare per svariati milioni di anni.
Una specie primitiva, P. danovi, è conosciuta nella Russia europea, mentre la specie più famosa e più evoluta, P. grangeri, proviene dalla Mongolia. Da notare che altri animali simili, ma probabilmente non strettamente imparentati (ad esempio Gnathobelodon e Amebelodon) si diffusero in Nordamerica più o meno nello stesso periodo, segno che la specializzazione delle zanne "a pala" doveva essere davvero utile.