Prelatura personale
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La Prelatura personale è una istituzione di natura gerarchica della Chiesa Cattolica governata da un prelato alla quale sono incardinati presbiteri e diaconi del clero secolare, al servizio dei laici, alcune dei quali possono cooperare organicamente secondo le modalità previste dallo Statuto e quindi essere componenti della Prelatura stessa e non semplici destinatari dell'azione pastorale. La caratteristica principale è di non essere legata a un territorio, come la Prelatura territoriale, ma di avere un popolo, anche distribuito in diverse diocesi, composto da fedeli che hanno qualcosa in comune (ad esempio: una provenienza nazionale, una vocazione specifica, una professione, una condizione sociale). Al prelato, che non è necessariamente un vescovo, sono riconosciute alcune prerogative episcopali (come incardinare i chierici, erigere un seminario).
Viene definita dal Codice di diritto canonico ai canoni dal 294 al 297:
«Al fine di promuovere un'adeguata distribuzione dei presbiteri o di attuare speciali opere pastorali o missionarie per le diverse regioni o per le diverse categorie sociali, la Sede Apostolica può erigere prelature personali formate da presbiteri e da diaconi del clero secolare, udite le conferenze dei Vescovi interessati.
La prelatura personale è retta dagli statuti fatti dalla Sede Apostolica e ad essa viene preposto un Prelato come Ordinario proprio, il quale ha il diritto di erigere un seminario nazionale o internazionale, di incardinare gli alunni e di promuoverli agli ordini con il titolo del servizio della prelatura. |
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(Codice di diritto canonico, can. 294-297)
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Ad oggi, soltanto l'Opus Dei ha lo status di prelatura personale, richiesto nel 1969 ed ottenuto nel 1982 da Giovanni Paolo II.
La Prelatura personale appartiene alla struttura gerarchica della Chiesa Cattolica e non è un'associazione, come si può anche verificare dall'elenco delle Associazioni internazionali di fedeli pubblicato dalla Santa Sede, che non contiene l'unica Prelatura personale attualmente esistente. In quell'elenco invece è inclusa l'Associazione dei Cooperatori dell'Opus Dei, che non appartengono alla Prelatura dell'Opus Dei (a differenza dei fedeli incorporati organicamente), ma aiutano in varie forme le sue attività.
Un fedele laico della Prelatura personale non cessa di appartenere anche alla sua diocesi, come chiarisce Giovanni Paolo II, parlando a fedeli dell'Opus Dei:
Secondo quanto sostiene un giornalista ([1]), anche il Cammino Neocatecumenale avrebbe tentato di chiedere, senza successo, lo status di Prelatura personale.