Riviste del dopoguerra (seconda guerra mondiale)
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Le riviste del dopoguerra nascono nella libertà e nella democrazia e si connotano subito per l'impegno a sostenere la nuova cultura.
Malgrado le tremende perdite subite durante il conflitto mondiale e la distruzione di gran parte del patrimonio culturale del paese, gli italiani del secondo dopoguerra sentono di poter essere in forma diretta i protagonisti della vita pubblica attraverso i tre partiti costituiti: popolari, democratico cristiano, socialista e comunista. L'Italia, che era stata emarginata dal contesto europeo a causa del regime fascista, scopre dopo la Liberazione la nuova cultura democratica e con la conoscenza del marxismo, della psicoanalisi, dei sistemi della grande industria, dell' american way of life da Faulkner a Hemingway, del pensiero di Antonio Gramsci, delle riflessioni di Lukàcs e dell'esistenzialismo di Sartre, sente che le si aprono ampie e affascinanti prospettive.
Tutto questo desiderio di cultura, che si rafforza fondandosi sulla negazione del passato fascista e sulla speranza illimitata di un futuro democratico, dà l'avvio, negli anni 1945 - 50 a una vasta fioritura di riviste di orientamento differente ma tutte improntate dal militante rapporto intellettuali-società.
Le riviste impegnate che nascono in quegli anni sono le seguenti:
- ad indirizzo marxista ("Rinascita" (1944), "Società" (1945) e "Il Politecnico" (1945));
- azionista e costituzionalista ("Il Ponte" (1945));
- fondata da Adriano Olivetti per la città dell'uomo ("Comunità" (1946);
- di ispirazione cattolica ("Humanitas" (1946), Il Gallo (1946), "Cronache Sociali" (1947);
- di matrice socialista "Mondo Operaio" (1948);
- favorevole all'incontro tra scienza e filosofia "Civiltà delle macchine" (1953);
- meridionalista "Nord e Sud" (1954);
- a carattere artistico-letterario "Letture)", "Belfagor", "Paragone".
Determinante come punto di riferimento per intraprendere la via della "cultura militante", e per il nuovo modo di intendere la funzione dell'intellettuale impegnato nella società democratica, è la figura di Gramsci con le Lettere dal carcere e Quaderni del carcere che la casa editrice Einaudi pubblica dal 1947 al 1951.
[modifica] Bibliografia
- Per Rinascita
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