Rossane
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Rossane (o Roxanne) (347 a.C. - 310 a.C.).
Principessa persiana, figlia di Ossiarte, satrapo di Battriana, sposò nel 327 a.C. Alessandro Magno. Il suo nome in persiano significa "Piccola stella splendente" ("Roshanak"), anche se recentemente è stata avanzata un'altra ipotesi, ovvero che il suo nome derivi da un dialetto locale della Battriana (attuale Uzbekistan), e significhi "la bella figlia del padrone del fiume dalle acque bianche e sacre" (Oxos, in greco antico; Oxus in latino; oggi Amu - Darya). Infatti, il suo nome si scriverebbe "Vahkhshona", ma la lettera "V", in greco antico non esisteva; nè il suono "SH". Di qui la storpiatura del nome, passato, poi, al latino e - mediante questo - a tutte le lingue europee. Fu la "moglie ufficiale di Alessandro Magno".
[modifica] Cenni biografici e storici
Di Roxane non è nota la data di nascita, sebbene collocabile intorno al 347 a.C. - 343 a.C. Era una principessa persiano - battriana, figlia del satrapo Oxiartes (in persiano "Vakhshunvarta"). La satrapia Battriana era aratterizzata da un territorio montuoso ove la guerriglia poteva esser condotta molto efficacemente. Il padre di Roxane, infatti, era schierato con i satrapi ribelli Spitamene e Besso intenti ad ostacolare l'avanzata dell'esercito macedone. Dopo la battaglia di Gaugamela, il 1° Ottobre 331 a.C., l'intera Persia cadde nelle mani di Alessandro. Falliti i tentativi di adivenire ad un accordo diplomatico, l'ingresso dell'esercito macedone prima a Babilonia, poi a Persepoli, costrinse l'ultimo re persiano Dario III (371 a.C. - 330 a.C.) alla fuga nelle estreme regioni orientali dell'impero. Ad Ecatompilo, nel Luglio 330 a.C., il satrapo Besso, assieme al satrapo Satibarzane, lo pugnalò a tradimento e si proclamò nuovo re di Persia. Alessandro riuscì a soccorrere Dario, ma oramai costui era moribondo, e con un gesto di estrema pietà e di rispetto, il re macedone, prima coprì col suo mantello il rivale e, poi, fece organizzare imponenti funerali di stato. Nel contempo, la rivolta si estendeva in tutte le satrapie orientali. Besso si era ritirato in Battriana ed in Sogdiana, le due estreme satrapie settentrionali dell'impero achemenide, corrispondenti all'injcirca agli attuali stati dell'Afghanistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Kirghizistan, Tagikistan. Nel Settmebre 330 a.C. Satibarzane finse di arrendersi e di sottomettersi. Il piano concordato tra lui e Besso provedeva di prendere tra due fuochi l'esercito macedone e di annientarlo tra le montagne della catena dell' Hindu Kush. Alessandro, perdonato il satrapo ribelle e riconfermatolo governatore, iniziata la penetrazione in Battriana (Ottobre 330 a.C.), viene colto in contropiede dalla repentina rivolta di Satibarzane, per cui fu costretto a tornare indietro per fronteggiare la rivolta. A questo punto, l'altro congiurato, il satrapo Barsente, scappò e si rifugiò nella satrapia indiana, ma venne prontamente estradato ad Alessandro. A questo punto, la lotta di Besso inizò ad esser vista come improduttiva dal satrapo della Sogdiana, Spitamene, che lo cattuò e lo estradò. Besso venne condannato a morte per alto tradimento a Persepoli. La lotta nelle satrapie orientali dell'impero durò tre anni (330 - 327 a.C.) e fu particolarmente violenta e crudele perchè alla guerriglia indigena, Alessandro contrappose la rappresaglia contro le popolazioni civili. Ma anche Spitamene faceva il doppio gioco e fu promotore di un'ennesima rivolta: assediò Maracanda (attuale Samarcanda) ed annientò un distaccamento macedone presso il fiume Politemetos, l'attuale fiume Kohik (in uzbeco) o Zerafshan in tagiko. Per risposta, Alessandro fece eseguire brutali massacri della popolazione civile, pose sotto assedio la città di Kyropolis (Ciropoli, attuale Kurkath) ed assediata la cittadella di Gabe, riuscì a fare a pezzi l'esercito ribelle. Spitamene fuggì oltreconfine, ma i Massageti (una popolazione di ceppo affine agli Sciti) gli tagliarono la testra e la inviarono ad Alessandro. Nell'autunno del 328 a.C. Alessandro svernò a Maracanda, seppure la rivolta era tuttora in parte in corso. Quivi un alterco tra il re macedone, palesemnte ubriaco, ed un anziano ufficiale che pure gli salvò la vita al fiume Granico (odierno Koçabas, in Turchia, sede della prima vittoria macedone contro i Persiani nel 334 a.C.), si risolse con la morte del generale, Kleitos o Melas, Clito il Nero, trafitto da un giavellotto scagliato dal re. Ossiarte, per evitare la cattura della famiglia da parte di Alessandro, fece portare i suoi congiunti in una rocca oltre il fiume Osso, nota come Rocca Sogdiana o Rocca di Arimazes, nei pressi dell'attuale città di Ghissar. Qui continuò a fomentare disordini, sfidando Alessandro a conquistare la piazzaforte (identificata con l'attuale Buzgala - Khana, nella Valle di Shurob - Sai, ad occidente del villaggio attuale di Derbent). Alessandro riuscì a catturare la rocca (Marzo 327 a.C.) promettendo ad un contingente di scalatori - rocciatori un compenso favoloso. Qui prese prigionieri Ossiarte e la famiglia reale. La sedicenne figlia di Ossiarte colpì per la propria bellezza Alessandro che decise con tempismo di sposarla secondo il locale costume. Nel frattempo, riconfermò a governatore Ossiarte e ne ampliò i domini. Fondò anche una colonia all'estremo confine settentrionale dell'impero, Alexandria Eskatè, "Alessandria Ultima", l'odierna Khojand(Maggio - Giugno 327 a.C.). Nel 326 a.C. Alessandro iniziò la campagna indiana, assediando al rocca di Aornos (Pir Sar), combattendo contro re Poro (Paurava Puroshottama) al fiume Idaspes (odierno Jhelum) e discendendo l'Indo, in un susseguirsi ininterrotto di stragi e rappresaglie. sicuramente tutta quella crudeltà ebbero l'effetto d'indurire i sentimenti di quella ch'era poco più che un'adolescente, il che venne puntualmente a galla alla morte del marito, nella lotta di successione. Al termine della campagna dell'Indo, nel 325 a.C., mentre Alessandro per punire i soldati ribelli che l'anno precedente gl'impedirono, ammuntinandosi presso l'odierna Amristar, di estendere le sue conquiste all'odierna India (Alessandro, a Taxila aveva saputo che il territorio indiano, mai conquistato dai persiani, era diviso in deboli staterelli, che potevano esser tutti sottomessi facilmente fino ad arrivare al fiume Gange) intraprese il ritorno a Babilonia attraverso il terribile deserto costiero del Makran, sua moglie Roxane prese la via del ritorno con la flotta dell'ammiraglio cretese Nearco. A Babilonia Alessandro morìimprovvisamente l'11 od il 13 Giugno del 323 a.C. per cause ancor oggi difficili da stabilire (pare per malaria, anche se quasi certamente un'epatopatia alcoolica completò la debilitazione fisica del re. Anche l'avvelenamento non dev'esser scartato come ipotesi, considerata l'oostilità che greci e macedoni stavano nutrendo nei confronti del re sempre più prono ad atteggiamenti da monarca orientale. Alla morte di Alessandro, in attesa di un figlio (il futuro Alessandro IV di Macedonia), si trovò coinvolta nelle lotte fra i diadochi; protetta prima da Perdicca, cui Alessandro in punto di morte conferì l'anello col suo personale sigillo, nominato reggente per il futuro figlio, visse a Babilonia fino al 319 a.C. In quell'anno, infatti, Perdicca, ultimo baluardo in favore dell'unità dell'impero, venne assassinato a tradimento presso il fiume Nilo. Roxane venne in sèguito rimpatriata in Macedonia da Antipatro e da Poliperconte, dove fu costretta a rifugiarsi in Epiro presso Olimpiade, madre di Alessandro. Olimpiade assunse la custodia di Roxane e la reggenza per il figlio di lei: l'ambiziosa vecchia regina si trovò in lotta contro il generale Cassandro (317 a.C.), dopo aver fatto sterminare molti nobili macedoni del partito avverso. Assediata a e costretta alla resa a Pidna. Olimpiade venne giustiziata nel 315 a.C., mentre Roxane ed il figlio furono tenuti prigionieri ad Anfipoli e quindi fatti avvelenare da Cassandro, quando oramai l'impero era stato diviso definitivamente tra i successori di Alessandro Magno, nel 309 a.C.
La sua figura è sottoposta a diverse interpretazioni storiche. Il suo nome in persiano significa "piccola stella"; secondo Arriano, Alessandro se ne innamorò sinceramente, ma dietro il matrimonio ci furono anche precise motivazioni politiche: un rafforzamento del suo potere agli occhi della nobiltà battriana.
Dopo la morte del consorte, fece uccidere Statira, figlia di Dario III di Persia e seconda moglie di Alessandro e forse non fu estranea alla morte di Efestione.