San Felice di Cimitile
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La storia di San Felice è indissolubilmente scritta nei carmi di Paolino. " Ti prego, o Signore, che ... io possa degnamente cantare la vita di San Felice, iniziando dalla sua nobile origine che proviene dall'oriente…". Felice era siriano, nacque da un commerciante di nome Ermia, ed aveva un fratello ,anche lui di nome Ermia, al quale lasciò tutte le eredità del padre incamminandosi per la povera vita cristiana "...Felice, nato in questa città,... Amò Nola quale sua patria;.ad Ermia suo fratello, che portava il nome del padre, lasciò oro e poderi, a se riserbò le ricchezze eterne...". Fu consacrato sacerdote molto giovane, dal suo vescovo Massimo, ed ebbe il potere di esorcista e bene eseguì il suo compito.".il primo ordine minore che ricevette fu quello di lettore, quindi ,quello di esorcista.". Il vescovo di Nola, Massimo, durante la persecuzione romana fuggì sui monti dell'Irpinia "...era allora vescovo di Nola, Massimo,...egli vedeva nel prete Felice il più degno successore...ma ,allorché prese ad infuriare l'improvvisa tempesta ,si rifugiò in un bosco solitario per non tradire la sua fede...". Felice dialogava con il suo popolo senza timore delle persecuzioni in corso, fu comunque carcerato, ma un angelo lo liberò dalle catene "…la feroce persecuzione si scaglia contro Felice...ecco viene preso…rinchiuso in un tetro carcere...l'angelo di Dio,...appare in una notte silenziosa nel tetro carcere..imperterrito esce il confessore.". Felice trovo' Massimo, lo salvò e lo portò a Nola. Rimase nascosto per sei mesi in una cisterna. Uscì, ed il popolo lo considerò come resuscitato, i fedeli lo volevano vescovo, ma lui non accettò lasciando a Quinto la guida della città. Ritornò la pace ma non durò molto e le persecuzioni ripresero "...scorrevano i giorni e la pace ritornò...ma il maligno non sopportò che questa pace durasse a lungo;...si assalì la casa di Felice...ma egli se ne stava sicuro fuori.circondato...dalla fraterna amicizia di turbe di fedeli…". Felice morì il 14 Gennaio, l'anno non è noto di preciso, certamente di vecchiaia. Fu proclamato ,poco dopo ,Santo Martire pur non avendo versato sangue. Devozione e amore il popolo cimitilese lo ha verso il suo Santo Patrono "Felice" e proprio a Lui vengono dedicati solenni festeggiamenti che richiamano una gran folla di persone. Il 5 Gennaio inizio del novenario predicato è caratterizzato una breve processione per il centro storico del paese “a’ sagliuta e san felice” che rievoca la salita della statua (situata nella basilica maggiore di San Felice i Pincis) in parrocchia. La sera del 13 Gennaio i bambini di III^, IV^ e V^ elementare cantano durante la celebrazione eucaristica in chiesa. Dopo la Messa serale, anche agli adulti hanno la possibilità di cantare l'inno di San Felice nelle basiliche paleocristiane dove ha inizio una fiaccolata che si conclude in parrocchia per la veglia alle 10:00 .Ma i festeggiamenti da tutti più attesi avvengono il 14 Gennaio di ogni anno. Fin dal primo mattino i rintocchi delle campane annunciano il giorno di festa con grande emozione nel cuore del popolo cimitilese, già desto dalle ore 4.00 per le note gioiose della banda musicale che percorre le vie del paese, accompagnata dagli spari di petardi nella tradizionale "ariana" che rievoca l’arrivvo dei pellegrini da ogni parte della campania e non solo. Alle 6:00 la prima messa annucciata dal suono dell’antica campana usata solo in questa occassione, alla messa delle 6:00 segue quella delle 7:00 delle 8:00 e quella delle 9:00 celebrata da un vescovo di Cimitile o dal vescovo attuale della diocesi. Verso le 10:00 tutto è pronto per processione che si avvia e si snoda per le strade del paese, tra la folla ,mentre si innalzano le note di un inno meraviglioso cantato da bambini che dispensano emozioni infinite. E la festa continua la prima domenica ,dopo otto giorni dal 14 , la cosiddetta "ottava". E' un intero giorno che viene dedicato a S.Felice portandolo in tutte le strade e vicoli dove hanno luogo spettacoli di fuochi pirotecnici che vengono sparati per salutare il Santo. Tutto ciò non è fanatismo ,come potrebbe banalmente apparire, ma solo l'amore "esplosivo" che il cimitilese manifesta per il proprio Santo Patrono Felice.
G.T.