San Floriano
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San Floriano († Lorch, Alta Austria, 4 maggio 304), secondo la tradizione agiografica, era un soldato romano di stanza nel Norico che, in quanto cristiano, subì il martirio sotto l'impero di Diocleziano (284 - 305): è anche venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
Secondo la passio, Floriano era un veterano dell'esercito e ricopriva la carica di princeps offici a Cetia (presso l'odierna Kirchdorf an der Krems, in Austria), praticando in segreto la religione cristiana.
Durante le persecuzioni promosse da Diocleziano nel 304, saputo che a Loriacum (oggi Lorch) un gruppo di quaranta suoi correligionari era stato arrestato e condannato a morte, decise di raggiungerli e di condividere la loro sorte: giunto nella città, si consegnò ad un gruppo di ex commilitoni confessando la sua fede e, dopo essere stato interrogato e fatto torturare dal preside Aquilino, venne gettato nel fiume Anesius (Enns) con una macina di pietra legata al collo.
Il suo corpo venne raccolto dalla matrona Valeria e sepolto sul sito dove oggi sorge la collegiata Agostiniana di Sankt Florian, sede della Congregazione Austriaca dei Canonici regolari Lateranensi: le reliquie di san Floriano vennero poi traslate a Roma nel 1138 e papa Lucio III (1181 - 1185) le inviò, tramite il vescovo Eusebio di Modena, in Polonia, presso il duca Casimiro II, che in suo onore fece erigere una chiesa a Cracovia.
Molto popolare in Baviera, è patrono dell'Alta Austria e della Polonia, viene invocato contro le inondazioni e gli incendi (secondo la tradizione, avrebbe spento un incendio usando solo un secchio d'acqua: è per questo considerato patrono dei pompieri).
Memoria liturgica il 4 maggio.
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