Sant'Adalberto di Praga
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
Sant Adalberto di Praga (in polacco Wojciech, in ceco Vojtěch, in tedesco Adalbert) nacque attorno al 956 e morì nel 997. Fratellastro di Radzim Gaudenty, fu vescovo di Praga nel X secolo fu ucciso mentre tentava di convertire le tribù baltiche della Prussia al cristianesimo. È santo patrono di Boemia, Polonia, Ungheria e Prussia.
[modifica] Vita
Sant'Adalberto nasce a Libice nell'attuale Boemia e studia a Magdeburgo. Dopo l'ordinazione al sacerdozio è inviato a Praga e posto al servizio del vescovo Titmaro, cui succede nella cattedra vescovile dopo la sua tragica morte. Si pone, però, ben presto in contrasto con la nobiltà ed i governanti del tempo, rozzi nei costumi e ancora legati a pratiche pagane e dediti spesso al commercio degli schiavi, sicché è costretto a lasciare Praga una prima volta e si rifugia a Roma sul colle Aventino nel monastero benedettino dedicato ai Santi Bonifacio ed Alessio. Placatasi la situazione, ritorna a Praga nel 992 e qui si dedica sempre come Vescovo della città con intensità alla moralizzazione dei costumi, alla fondazione di monasteri e all'evangelizzazione delle popolazioni locali e di Ungheria in gran parte ancora pagane.
Viaggia in quelle terre intensamente e la tradizione gli attribuisce il battesimo di re Géza d'Ungheria e di suo figlio Stefano I. Nel 995 è costretto a fuggire di nuovo da Praga per una sommossa dei nobili e si rifugia di nuovo a Roma sull'Aventino sotto la protezione dell'amico imperatore Ottone III. Qui matura il progetto di evangelizzare le terre ancora pagane della Prussia e, dopo un viaggio-pellegrinaggio sulle tombe dei grandi Santi del passato, nel dicembre 966, assieme al fratello Gaudenzio e ad un giovane monaco, si inoltra oltre l'Elba in terra pagana. Qui viene arrestato il 17 aprile 997 assieme ai due compagni e, minacciati di morte se fossero ritornati, vengono espulsi.
Pochi giorni dopo Adalberto, Gaudenzio ed il monaco che li accompagnava vengono di nuovo sorpresi e uccisi a colpi di frecce all'alba del 23 aprile 997. Le agiografie del tempo narrano che il corpo mutilato del martire rimane per alcuni giorni insepolto e difeso dall'aggressione delle fiere da un'aquila. Sarà il Duca polacco Boleslao I di Polonia a riscattare la salma a peso d'oro e trasportarla nella cattedrale di Gniezno. La traslazione viene ricordata dalla Chiesa polacca il 20 ottobre, probabilmente tramanda la canonizzazione vox populi del martire avvenuta nell'anno 999 sotto il pontificato di Papa Silvestro II.
Il santo martire è oggi patrono della cittadina friulana di Cormons, posta ai piedi di una ridente collina tra Gorizia e Udine. Il millenario del martirio è stato celebrato con grande solennità il 23 aprile 1997 e con l'occasione fu pubblicata da Giacomo Busilacchio una biografia del Santo.