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Udine - Wikipedia

Udine

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Wikipedia:WikiProject/Progetto geografia/Antropica/Comuni Udine
Stato: Italia
Regione: Friuli-Venezia Giulia
Provincia: Udine
Coordinate:
Latitudine: 46° 4′ 0′′ N
Longitudine: 13° 14′ 0′′ E
Mappa
Altitudine: 113 m s.l.m.
Superficie: 55,81 km²
Abitanti:
96.750 31-12-06
Densità: 1.740,41 ab./km²
Frazioni: Baldasseria, Beivars, Chiavris, Cormor, Cussignacco, Gervasutta, Godia, Laipacco, Molin Nuovo, Paderno, Paparotti, Rizzi, San Domenico, San Gottardo, Sant'Osvaldo, San Ulderico, Villaggio del Sole 
Comuni contigui: Campoformido, Martignacco, Pagnacco, Pasian di Prato, Pavia di Udine, Povoletto, Pozzuolo del Friuli,Pradamano, Reana del Rojale, Remanzacco, Tavagnacco
CAP: 33100
Pref. tel: 0432
Codice ISTAT: 030129
Codice catasto: L483 
Nome abitanti: udinesi 
Santo patrono: Santi Ermacora e Fortunato 
Giorno festivo: 12 luglio 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia


Collabora a Wikiquote
«Joi ce biel cij'scjel a Udin, joi ce biele zoventût...»
(Villotta popolare)

Udine (Udin in friulano), è un comune di 96.750 abitanti capoluogo dell'omonima provincia, è considerata la capitale del Friuli.

Indice

[modifica] Geografia

Panoramica del centro di Udine
Panoramica del centro di Udine

La città si trova al centro della regione friulana ed è snodo dei traffici transalpini del Friuli, posta in posizione strategica presso l'intersezione delle direttrici europee est-ovest (Corridoio 5) e nord-sud (Via Iulia Augusta), sulla via che porta verso l'Austria e verso l'est europeo. Sorge in pianura intorno ad un colle, a pochi chilometri dalla fascia collinare, ed è costeggiata dal torrente Cormor a ovest e dal torrente Torre ad est. Con gli 11 comuni dell'hinterland forma un'area urbana di circa 169.000 abitanti in 312 km² (31-12-2006), con una densità di 543 ab/km².


Abitanti censiti nel circondario udinese (fonte: anagrafi comunali)

Comune Abitanti al 31/12/2006 Superficie (km²)
Campoformido* 7.458 21,98
Martignacco 5.821 26,72
Pagnacco 4.597 14,87
Pasian di Prato 8.945 15,3
Pavia di Udine 5.665 25,98
Povoletto 5.458 34,58
Pozzuolo del Friuli* 6.722 34,28
Pradamano 3.310 16,31
Reana del Rojale 4.914 20,18
Remanzacco 5.904 30,6
Tavagnacco* 13.783 15,37
Udine* 96.750 55,81
Totale 169.327 311,98

* comuni aderenti all' ASTER di Udine

[modifica] Frazioni

Baldasseria, Beivars, Chiavris, Cormor, Cussignacco, Gervasutta, Godia, Laipacco, Molin Nuovo, Paderno, Paparotti, Rizzi, San Domenico, San Gottardo, Sant'Osvaldo, San Ulderico, Villaggio del Sole

Da quando esistono le circoscrizioni, gradualmente non sono state considerate più come frazioni, ma come quartieri appartenenti alle sette circoscrizioni cittadine. L'indicazione "frazione" è sparita anche dai cartelli stradali posti ai confini, in ingresso e in uscita, dai quartieri. Alcune sono periferiche al centro storico, come Cussignacco, Laipacco, Godia, Paparotti, altre sono appena fuori, come Chiavris, una zona circostante ad una rotatoria inserita in piena città, per la quale oramai il termine frazione è del tutto fuorviante.

[modifica] Storia

La guerra civile del 1511
Pianta prospettica di Luca Carlevarijs

La città di Udine fu interessata, a partire dal 27 febbraio 1511, da una guerra civile che si rivelò sanguinosa e che si estese presto a tutto il Friuli. Ad aggravare le condizioni della popolazione fu, nei giorni immediatamente successivi, un violento terremoto in seguito al quale si svilupparono numerosi incendi ed il crollo del castello cittadino. Buona ultima, giunse poi la peste a far sì che la situazione peggiorasse ulteriormente[1].
(Nell'immagine: Pianta prospettica di Luca Carlevarijs (1690 ca.))

Capitale della regione storica del Friuli, abitata dal Neolitico, accrebbe presto la sua importanza grazie al declino di Aquileia prima e Cividale poi, diventando sede del Patriarca di Aquileia, in occasione della donazione del castello cittadino da parte dell'Imperatore Ottone II nel 983 con il nome di Utinum.

Durante il periodo medioevale, Udine, non ebbe mai grande importanza visto che le città di riferimento erano Aquileia e Cividale. È a partire dal 1223 che, con la fondazione del mercato, grazie al patriarca Bertoldo di Andechs, Udine diventa la città più importante della regione per il commercio e i traffici.

In declino sotto il dominio della Repubblica Veneta che durò dal 1420 al 1797, vi furono nell'ordine una parentesi francese in seguito alle campagne napoleoniche, il passaggio al Regno Lombardo-Veneto sotto l'Impero austriaco dopo la Restaurazione ed infine l'annessione al Regno d'Italia nel 1866.

Durante la prima guerra mondiale Udine fu, fino alla disfatta di Caporetto, sede dell' alto comando italiano, tanto da ricevere l'appellativo di "Capitale della Guerra". Nel primo dopoguerra, Udine divenne capoluogo di una provincia, la Provincia del Friuli, che comprendeva l'allora provincia di Gorizia (fino al 1927), e le attuali province di Pordenone ed Udine. Dopo l'8 settembre 1943 venne posta sotto la diretta amministrazione del III Reich, che cessò con la fine dell occupazione tedesca nell' aprile 1945. La città è stata decorata con la croce al merito di guerra (1915-1918) e con la medaglia d'oro al valor militare (1943-1945).

Udine è quindi tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


Nonstante il progressivo spopolamento del comune di Udine a favore dei comuni del circondario, l'andamento demografico nell' ultimo decennio è comunque positivo grazie all' immigrazione di cittadini stranieri. L'andamento demografico di Udine e del circondario nel suo complesso è quindi in crescita costante.

Udine inoltre è ai primi posti in Italia nella classifica della qualità della vita, classificandosi nel 2006 al 13° posto (Il Sole 24 Ore)


[modifica] Luoghi d'interesse

Tra i monumenti più famosi: il castello sito su di un colle che domina la città, il Duomo, la Loggia del Lionello, il Palazzo Arcivescovile con gli affreschi del Tiepolo, il più grande pittore italiano del '700, le eleganti piazza Libertà in stile veneziano e piazza San Giacomo, che rappresenta il cuore cittadino assieme a via Mercatovecchio. Per quanto riguarda le opere moderne, da segnalare il Teatro Nuovo Giovanni da Udine.

La Loggia del Lionello
La Loggia del Lionello


Loggia del Lionello Affacciata sulla centrale piazza Libertà, è una loggia pubblica in stile gotico veneziano, i cui lavori iniziarono nel 1448 ad opera di Bartolomeo delle Cisterne su disegno dell'orafo Nicolò Lionello e terminarono nel 1457. Nei secoli a seguire subì varie modifiche e, a seguito del rovinoso incendio che la distrusse nel 1876, fu restaurata da Andrea Scala che tenne fede ai disegni originali. Gran parte delle opere che erano presenti all'interno sono ora conservate nel museo della città. Fra queste ricordiamo il ciclo di tele della Serenissima Repubblica di Venezia e la Madonna con Bambino di Giovanni Antonio de' Sacchis, datata 1516.

Il porticato di S. Giovanni, sullo sfondo la tozza torre del campanile del duomo
Il porticato di S. Giovanni, sullo sfondo la tozza torre del campanile del duomo

Loggia e Tempietto di San Giovanni Di fronte alla Loggia del Lionello si trovano la Loggia ed il Tempietto di San Giovanni, erette nel 1533 dall'architetto lombardo Bernardino da Morcote. La loro realizzazione comportò numerosi problemi, sia sul piano urbanistico che pratico. L'opera che ne risultò ha un vago sapore brunelleschiano. La chiesa, inizialmente dedicata a San Giovanni, ora è adibita a tempietto ai Caduti.

Torre dell'Orologio Sempre nella piazza Libertà troviamo questa torre, costruita da Giovanni da Udine nel 1527. Alla sua sommità troviamo i due mori che battono le ore, sculture datate 1850. Immediata risulta la somiglianza con la più celebre torre di piazza San Marco a Venezia.

Chiesa di Santa Maria di Castello Da piazza Libertà si prosegue lungo la salita del Castello, dove poi si attraversa l'arco Bollani, del 1556, sormontato dal leone di San Marco, e progettato da Andrea Palladio. Si percorre quindi la Loggia detta del Lippomano, datata 1487. Si giunge così alla chiesa di Santa Maria di Castello, la più antica della città, costruita in un sito che probabilmente ospitava già in passato un luogo di culto: alcuni frammenti rinvenuti, tra cui un Cristo Logos, ne presuppongono la costruzione in epoca longobarda, anche se la costruzione attuale rivela un impianto romanico, databila XII secolo. All'interno, l'opera d'arte più importante sono gli affreschi dell'abside destro, del XIII secolo, raffiguranti una "Deposizione dalla croce" nel catino absidale, e la serie dei "Dodici apostoli" nel semicilindro, opera di maestranze provenienti dalla Baviera. La facciata è stata rifatta da Gaspare Negro all'inizio del XVI secolo, mentre il campanile, iniziato dallo stesso Negro, fu concluso da Giovanni da Udine nel 1539. Il campanile è sormontato da un angelo girevole con l'indice puntato ad indicare la direzione dei venti e con i suoi 43 metri di altezza, dall'alto della collina del castello domina la vasta pianura friulana. Alla chiesa di Santa Maria è addossata la Casa della Confraternita, edificio medievale restaurato nel 1930.

Veduta di piazza Libertà, sullo sfondo il castello di Udine
Veduta di piazza Libertà, sullo sfondo il castello di Udine

Il Castello L'imponente costruzione domina il colle e l'intera città di Udine. Da tempo immemorabile, certamente antecedente al periodo longobardo, era presente sul colle un sito fortificato. Dopo numerosi rimaneggiamenti quest'ultimo fu completamente raso al suolo nel 1511. Il 2 ottobre 1517 fu dato avvio alla ricostruzione, che tuttavia si protrasse a lungo nel tempo, per mancanza di fondi, vastità e complessità dei lavori. Questi vennero inizialmente affidati a Giovanni Fontana, che però lasciò la città rinunciando all'incarico nel 1519. L'aspetto romano-cinquecentesco dell'edificio, che lo rende più simile ad una residenza signorile che ad una infrastruttura militare, è dovuto all'intervento di Giovanni da Udine, che, a partire dal 1547, riprese e portò a termine il cantiere. Altre modifiche interne furono apportate nei secoli successivi per poterlo adibire agli usi più vari: carcere, caserma, sede municipale, ecc... Non tutti lo sanno ma nel castello di Udine è presente una delle sale del parlamento più antiche d'Europa.

Civici musei e gallerie di storia e arte Dal 1906 il Castello è sede dei Civici Musei e delle Gallerie di Storia e Arte. La Galleria d'arte antica raccoglie dipinti e statue provenienti da chiese, case e palazzi della regione, così da permettere al visitatore di seguire con sufficiente agevolezza l'evoluzione dell'arte nella zona, specie nel periodo dal XV al XVIII secolo. Nel marzo del 2007 è stata restituita da Venezia, dopo una lunga contesa istituzionale tra i due comuni che ha visto perfino una raccolta di firme a favore della restituzione, la tela di Vittore Carpaccio “Cristo e gli strumenti della passione”, realizzata a fine ‘400 per la chiesa di San Pietro Martire. Il dipinto da oggi è nuovamente esposto nella pinacoteca antica dei Civici Musei dei Castello.

La Casa della Contadinanza Sullo spiazzo erboso alla sommità del colle, la Casa della Contadinanza è la copia di un edficio che si trovava in via Vittorio Veneto in cui risiedevano i sindacati dei contadini friulani.

Il Duomo Per volere del patriarca Bertoldo di Andechs-Merania, nel 1236 si iniziò ad edificare l'attuale cattedrale, allora dedicata a San Odorico e modellata secondo esempi francescani. Nel 1257 l'edificio era già adibito al culto; nel corso degli anni vi furono apportate varie modifiche, finché nel 1335 fu consacrata con il titolo di Santa Maria Maggiore. Nel Settecento, infine, venne quasi completamente trasformato. All'inizio del Novecento un restauro ha tentato di ridare alla facciata una veste trecentesca. Annesso al Duomo vi è il campanile, costruzione piuttosto tozza poggiante sul preesistente battistero, iniziato nel 1441 su un progetto di Cristoforo da Milano; nelle intenzioni iniziali avrebbe dovuto raggiungere in altezza il campanile del castello che, in quanto posto su di una collina, raggiunge un'altezza molto più elevata; alla sua sommità sarebbe stata collocata una Madonna che, dialogando con l'angelo posto proprio sulla sommità del campanile del castello, avrebbe richiamato il tema cristiano dell'Annunciazione, ma sia per l'arditezza del progetto che soprattutto per la carenza di materiali da costruzione il progetto fu bloccato ed il campanile assunse l'attuale forma tozza.

Santuario di Santa Marie delle Grazie È uno dei più famosi e frequentati della Regione. Si deve ai frati Servi di Maria l'ampliamento della chiesa e la costruzione del convento. La chiesa attuale risente dell'intervento di Giorgio Massari (1730) che ripeté qui lo schema della chiesa dei Gesuiti di Venezia. Le opere più interessanti sono quelle legate alla devozione popolare. Alla pietà mariana si accompagna l'offerta di ex-voto: la raccolta di questi ultimi in pittura e oreficeria che il convento possiede è la più importante della Regione. Particolarmente caratteristica è la Maschera del Diavolo, quattrocentesca armatura di pregio, legata ad una curiosa leggenda popolare.

Scorcio di piazza San Giacomo, il cuore della città
Scorcio di piazza San Giacomo, il cuore della città

La chiesa di San Giacomo Eretta alla fine del trecento, è situata nell'antica piazza delle Erbe, oggi piazza Matteotti ma più conosciuta come piazza San Giacomo, dove ogni sabato si tiene il mercato.

Palazzo arcivescovile È il più celebre tra i palazzi della città. Il corpo centrale dell'edificio fu costruito nel corso del XVI secolo, quando i patriarchi di Aquileia, non potendo più risiedere in Castello, si cercarono un'altra residenza in città. Nel 1708 il Patriarca Dionisio Delfino chiamò l'architetto Domenico Rossi, che costruì l'ala con la biblioteca e la scala in ovato, innalzò il corpo centrale realizzando il portale, ultimò l'ala nord e, nel 1725, le scalone d'onore. Il Palazzo è sede, dal 1995, del Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo, che presenta una ricca raccolta di sculture lignee, risalenti al periodo che va dal XIII al XVIII secolo, provenienti dalle chiese della Diocesi. Ma il Palazzo è noto soprattutto per gli affreschi di Giovanni Battista Tiepolo, che possono essere considerati l'opera d'arte più insigne della città. Tiepolo fu chiamato dal Patriarca Dionisio Delfino nel 1726, per affrescare nello scalone d'onore la "Caduta degli angeli ribelli", un'opera di gusto tardobarocco, con una tavolozza ancora scura, ed effetti scenografici ottenuti con rilievi a stucco. Tra il 1727 ed il 1729 il Tiepolo affrescò nella Galleria gli episodi di "Agar nel deserto", del "Sacrificio di Isacco", del "Sogno di Giacobbe", e poi ancora "Abramo e gli angeli", "Rachele che nasconde gli idoli" e "L'angelo che appare a Sara". In questo ciclo di affreschi lo stile del pittore veneziano muta rapidamente. La tavolozza si schiarisce, avvicinandosi a colore e luminosità di un Paolo Veronese. Rinuncia ad effetti scenografici ancora barocchi, ed inserisce brani paesaggistici che dimostrano una crescente attenzione per il reale. Una curiosità: il Tiepolo si autoritrae nella figura di Giacobbe. Gli affreschi della Sala del Trono (ritratti di Patriarchi di Aquileia) e della Sala Rossa ("Giudizio di Salomone") sono del 1729. Notevole quest'ultimo affresco dove, per la particolarità del contenitore (una sala grande, ma con il soffitto basso) il pittore adotta soluzioni prospettiche ardite. Il Palazzo ospita anche la Biblioteca Delfino, istituita nel 1709 dall'omonimo Patriarca, costituita da una piccola ma ricca collezione: 22.000 volumi, tra cui vari manoscritti e 140 incunaboli. Altri affreschi, attribuiti a Giovanni da Udine, si trovano nella sala azzurra.

Palazzo della Provincia Il palazzo della Provincia (Antonini-Belgrado), che si trova ai lati del palazzo Arcivescovile, all'interno è affrescato con scene storiche e mitologiche di particolare pregio.

Palazzo Antonini Ora sede della facoltà di Lingue e Letterature Straniere e di Lettere e Filosofia, dell'Università degli Studi di Udine, fu realizzato da Andrea Palladio nel 1556 su commissione del conte Floriano Antonini. La costruzione che si protrasse fino al XVII secolo rimane un'importante testimonianza della geniale tematica del Palladio.

Palazzo del Comune Tipico esempio d'architettura del XX secolo è il palazzo del Comune, sorto per opera del friulano Raimondo D'Aronco. Iniziato nel 1911 e ultimato nel 1932, è testimonianza della capacità inventiva di questo rappresentante dello stile Liberty.

Galleria d'Arte Moderna Ospita opere di artisti friulani, in particolare dei tre fratelli Basaldella, Afro, Mirko e Dino, inoltre vi è confluita la collezione Astaldi, con opere dei maggiori pittori moderni italiani (Guttuso, Fontana...), che ne fanno uno dei più importanti musei d'Italia per l'arte moderna

Villa Veritti Annoverata tra i capolavori dell'architettura del XX secolo, progettata dall' architetto Carlo Scarpa

Essendo inoltre Udine una ex città industriale oggi convertita al terziario, sono presenti numerosi siti di Archeologia industriale, su tutti il sito delle acciaierie SAFAU nella parte sud della città e lo stabilimento dismesso Dormish - Birra Peroni. Altri importanti siti come quelli delle acciaierie Bertoli nella parte nord della città e lo stabilimento della Birra Moretti a poca distanza dal centro storico sono stati demoliti per la realizzazione di lottizzazioni residenziali, direzionali e commerciali.

Parchi

Parco del Cormôr: sorge lungo l'omonimo torrente, e si sviluppa anche nei comuni di Martignacco, Campoformido e Pozzuolo del Friuli.

Parco del Torre: sorge lungo l'omonimo torrente, e si sviluppa anche nel comune di Remanzacco.

Parco urbano "Alfredo Foni" (più comunemente conociuto come "parco Moretti"): sorge nell' area un tempo occupata dallo stadio Moretti.

[modifica] Cultura

Udine è sede arcivescovile.

Dalla fine degli anni '70 è sede universitaria. L'Università degli studi di Udine è stata fondata nel 1978 nell'ambito degli interventi per la ricostruzione del Friuli in seguito al terremoto del 1976. L'istituzione dell'Università era stata richiesta da ampie porzioni della popolazione, degli intellettuali e dei politici friulani. A supporto dell'iniziativa erano stare raccolte 125.000 firme, si concretizzava così il lavoro del Consorzio Universitario, attivo fin dal 1968. In particolare, l'Ateneo ha promosso la costituzione del Parco Scientifico e Tecnologico di Udine, l'incubatore d'imprese ICT Techno Seed e la fiera dell'innovazione "InnovAction"; i progetti d'impresa presentati dall'Ateneo hanno inoltre vinto il Premio Nazionale dell'Innovazione nel 2003, 2004 e 2006.

Il Teatro Nuovo Giovanni da Udine è stato inaugurato nel 1997, il progetto porta la firma dell'ingegner Giuliano Parmegiani e dell'architetto Lorenzo Giacomuzzi Moore.

A Udine ha sede il Messaggero Veneto, il quotidiano più diffuso della regione.

[modifica] Dialetto udinese

Il dialetto udinese era peculiare della città, dove, diversamente dalle zone circostanti, si usava una parlata di tipo veneto con forti influenze dal friulano. Negli ultimi decenni, però, questo dialetto è caduto sempre più in disuso, ed allo stato attuale è pressoché scomparso, dato che le nuove generazioni non lo parlano più preferendogli la lingua italiana o quella friulana. Questo dialetto è stato parlato solo da poche generazioni di udinesi: prevalentemente quelle nate nella prima metà del secolo scorso. È in parte legato alla presenza storica di Venezia ma deve la sua origine a una "sua" funzione sociale: distinguere gli abitanti del centro città dalla periferia e dagli abitanti della campagna. Serviva quindi agli abitanti del solo centro città ad assumere - o almeno loro lo pensavano - uno status sociale superiore rispetto agli udinesi della periferia e ai contadini della campagna che parlavano friulano.

[modifica] Manifestazioni

  • Friuli DOC, è una rassegna enogastronomica che si tiene dal 1995 ogni anno verso la metà di settembre nelle principali piazze e vie del centro storico cittadino in cui vengono allestiti stand e punti di ristoro. La manifestazione si svolge nell'arco di quattro giorni, dal giovedì alla domenica ed ha come motto vini, vivande, vicende, vedute. L'edizione che ha sinora avuto più successo ha visto la presenza di oltre un milione di visitatori.
  • Far East Film Festival, dal 1997 Udine ospita una delle più importanti vetrine mondiali dedicate alla cinematografia asiatica. Organizzato dal Centro Espressioni Cinematografiche, si svolge ogni anno tra aprile e maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine e nelle sale del cinema Visionario.
  • Udine Pedala, è una pedalata non competitiva che si tiene annualmente ed è aperta a tutti. La manifestazione è particolarmante famosa per essere entrata per ben due volte nel guinness dei primati col record di partecipanti, la prima volta nel 1999 in cui alla partenza si presentarono 33.000 iscritti. L'anno successivo, nel 2000, presero parte alla gara 48.015 persone battendo così il precedente record.

[modifica] Personalità

[modifica] Sport

Nei due maggiori sport la città ha il vanto di avere una squadra militante nella massima serie:

Nel calcio l'Udinese Calcio, squadra fondata nel 1896, una delle società più antiche d'Italia. Tra i piazzamenti più prestigiosi, ricordiamo il secondo posto nel 1954-55, il terzo posto nel 1997-98 ed una storica qualificazione alla Champions' League nel 2004-05, classificandosi al quarto posto.

Nel basket maschile la Snaidero Cucine Udine (serie A-1).

Anche negli altri sport Udine è ben rappresentata:

Nel rugby l'Hafro Rugby Udine milita in serie A (realmente A-2 essendo presente un campionato superiore chiamato Super-10)

Nel basket femminile la Nemaz Udine gioca in serie A-2

Nella pallavolo sia la squadra maschile che quella femminile disputano il campionato di B-2

Il 5 giugno 1983 la città vede l'arrivo della tappa finale del 66° Giro d'Italia, vinto da Giuseppe Saronni. Il 3 giugno 1990 si conclude invece la 13° tappa del 73° Giro d'Italia con la vittoria di Mario Cipollini.

Sempre nel mese di giugno dello stesso 1990, Udine ospita tre incontri del Girone E dei Mondiali di Calcio di Italia '90.

Sportivi udinesi

  • Alfredo Foni, calciatore, campione del mondo con la nazionale italiana nel 1934 e nel 1938
  • Corinna Boccaccini, snowborder olimpica
  • Alessandro Talotti, atleta olimpico del salto in alto
  • Luca Toso, atleta olimpico del salto in alto

[modifica] Trasporti e Mobilità

Essendo Udine una città situata in prossimità del confine con l'Austria e la Slovenia è interessata dal passaggio di importanti vie di comunicazione. Fra le principali ricordiamo la A-23 facente parte della rete stradale Europea E-55 che parte da Palmanova ed arriva fino al confine Austriaco passando per Udine, Gemona, Tolmezzo, Pontebba e Tarvisio; la A-4 passa a Sud di Udine e viene allacciata con la A-23 nei pressi di Palmanova; la A-4 collega Trieste con Udine e Gorizia. Importante è anche la Strada Statale 13 Pontebbana che dall'Austria arriva a Udine, Pordenone e finisce a Conegliano.

[modifica] Trasporto urbano

A Udine il mezzo di trasporto più utilizzato è l'automobile, con una media di 64 auto private ogni 100 abitanti. Udine è una delle città in Italia con il maggior consumo pro capite di carburante.

Il principale mezzo pubblico è l' autobus, che risulta essere molto utilizzato. La società che gestisce il trasporto urabano è la Società Autotrasporti Friuli-Venezia Giulia. Udine conta 11 linee urbane, più altre linee speciali istituite nel periodo scolastico.

Elenco delle linee urbane di autobus

  • Linea 1: Parcheggio scambiatore(solo gg feriali)-Ospedale Civile-Centro-Stazione Ferroviaria-Ospedale Gervasutta
  • Linea 2: Feletto Umberto-Rizzi-Centro-Stazione Ferroviaria-Piazzale Osoppo-Feletto Umberto
  • Linea 3: Molin Nuovo-Centro-Stazione Ferroviaria-Basaldella
  • Linea 4: San Gottardo-Udine Est-Centro-Stazione Ferroviaria-Pasian di prato-Villa Primavera
  • Linea 5: Passons-Centro-Stazione Ferroviaria-Cussignacco-Paparotti
  • Linea 6: Colugna-Centro-Stazione Ferroviaria-San Ulderico
  • Linea 7: Godia-Beivars-Centro-Stazione Ferroviaria-Partidor
  • Linea 8: Via Lumignacco-Stazione Ferroviaria-Via Aquileia-Via del Bon
  • Linea 9: Zona commerciale "Fiera"-Stazione Ferroviaria-Via Aquileia-Zona commerciale "Fiera"
  • Linea 10: Ospedale Civile-Università-Centro-Stazione Ferroviaria-Ospedale Civile
  • Linea 11: Cormor-Centro-Stazione Ferroviaria-Laipacco
  • Linea C: Ospedale Civile-Centro-Cimitero San Vito-Ospedale Civile
  • Linea E: Linea speciale per studenti
  • Linea N: Linea speciale per studenti

[modifica] Trasporto extraurbano

  • Strade e autostrade

Udine è interessata dal passaggio dell'Autostrada A23 e funge da raccordo per alcune delle principali strade statali della zona. Passa qui infatti la SS13, e iniziano qui la SS56, la SS54, la SS353, la SS464 e la SS352.

La stazione di Udine, pur rivestendo un ruolo di fondamentale importanza per la città, non è molto importante a livello nazionale e internazionale.

  • Aeroporto

Udine non dispone di un Aeroporto, il più vicino è l'Aeroporto di Ronchi dei Legionari, in provincia di Gorizia.

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Sergio Cecotti dal 9/06/2003, partito: Convergenza per Cecotti
Centralino del comune: 0432 271616
Email del comune: centro.redazionale@comune.udine.it

[modifica] Onorificenze

Il 14 giugno 1947, la città è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:[2]

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«Fedele alle tradizioni dei padri, anelante a riscattarsi dalla tirannide e a rinascere a libertà, il popolo Friulano, dopo l'8 settembre 1943, sorgeva compatto contro l'oppressione tedesca e fascista, sostenendo per 19 mesi una lotta che sa di leggenda. A domarne la resistenza, il tedesco guidava e lanciava, in disperati sforzi, orde fameliche di mercenari, mentre il livore fascista a servizio delle barbarie tradiva il generoso sangue del popolo. La fede ardente e l'indomito valore delle genti Friulane vincevano sulle rappresaglie, sul terrore, sulla fame. Nelle giornate radiose dell'insurrezione, i suoi ventimila partigiani, schierati dai monti al mare, scattavano con epico eroismo per ridonare a vita ed a libertà la loro terra. Duemilaseicento morti, milleseicento feriti, settemila deportati, ventimila perseguiti sentono ancora nello spirito le ansie e i patemi e nelle carni il bruciore delle ferite e delle torture, testimoniano il cruento e glorioso sacrificio offerto dal popolo, alla madre comune, e dai roghi ardenti dei paesi distrutti si leva al cielo la sacra fiamma dell'amore per l'Italia e per la libertà.»
(Settembre 1943 - maggio 1945)

[modifica] Galleria fotografica

[modifica] Gemellaggi

Città gemellate

Città amiche

[modifica] Altri progetti

[modifica] Voci correlate

[modifica] Note

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