Santuario della Madonna delle Grazie di Spezzano Albanese
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Il Santuario della Madonna delle Grazie è un tempio mariano che sorge nella parte storica di Spezzano Albanese e domina, imponente, la piana di Sibari.
Non si sa bene quali siano le sue vere origini, ma coloro i quali se ne sono occupati concordano sul periodo risalente al XVI secolo. Nato come una piccola cappella, nei secoli venne allargato con la costruzione di due navate laterali, il campanile ed un atrio d'ingresso delimitato da tre maestosi cancelli in ferro battuto (1930).
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[modifica] La leggenda
La leggenda, inerente al Tempio della Santa Vergine, si intreccia molto bene con le tradizioni storiche del luogo. I riferimenti alle genti d'Albania, migrate nel XV secolo verso il sud Italia per trovare riparo dall'invasione turca, sono alla base della narrazione.
Si narra che era un comune giorno di un tempo non ben definito, dove ancora natura e uomo convivevano armoniosamente. Si vuole che due giovani ragazzi, abitanti dell'allora piccolo villaggio, erano intenti a pascolare le loro caprette nel bosco. Uno dei due si allontanò alla ricerca di cibo e d'un tratto fu colpito da un grosso bagliore luminoso. Chiamò subito l'altro per mostrare il fenomeno ed entrambi rimasero colpiti dalla bellezza e dalla immobilità di una gran Signora seduta su un trono, con un Bimbo sul braccio destro ed un libro, tenuto con l'altra mano, sulla gamba sinistra. Narra la tradizione che la Vergine chiese di avere in quel luogo una cappella a Lei dedicata. La notizia ben presto si sparse per il piccolo borgo, che allora sorgeva intorno al posto dell'apparizione. In molti si recarono sul luogo per assistere al grande evento. La devozione comune spinse tutti nell'identico intento di soddisfare quella richiesta, e la piccola cappella delle Grazie venne edificata.
Tale gesto segnò l'inizio della storia del Santuario della Madonna delle Grazie che, nel tempo, conobbe il fiorente e crescente senso di devozione tipico delle persone del posto.
Una nota molto importante da sottolineare è che Spezzano Albanese è l'unico paese albanese ad avere il culto della Madonna.
[modifica] Il culto
Molto caratteristico, nella celebrazione del Rosario, è l'utilizzo della coroncina di Don Ferdinando Guaglianone che richiama molto il senso devozionale nella storia della comunità spezzanese. Questa coroncina è costituita da versi cantati in coro e da preghiere recitate dal sacerdote officiante.
[modifica] La festa
Ai giorni nostri la festa della Madonna delle Grazie non ha perso quel senso di devozione che negli anni l'ha sempre contraddistinta. L'enfasi della ricorrenza si comincia a sentire già nella settimana della Quaresima con i sabato della Madonna, fino ad arrivare al giorno della Pasqua che apre le porte alla grande festività. Infatti, già la domenica di Pasqua le bancarelle vengono allestite, la gente comincia a fluire per i borghi. Anche la famosa "pesca" viene aperta il pomeriggio del giorno di Pasqua e tanti pellegrini partecipano all'acquisto del "fortunato" biglietto. Sia il ricavato di questa manifestazione che delle altre è devoluto al Santuario. I preparativi della pesca cominciano molte settimane prima dell'evento: un gruppo di giovani si prodiga all'allestimento delle impalcature con i premi; i biglietti vengono preparati e "inanellati" e poi messi nell'urna. Questo scenario fa da contorno a tutti i giorni della festa. Il lunedì dopo Pasqua, che per le persone degli altri paesi è "pasquetta", meno che per gli spezzanesi, la festa prende sempre più forma. Difatti, Sante Messe vengono celebrete durante il giorno e molti pellegrini arrivano dai paesi vicini e lontani; molta attenzione è dedicata alla Messa per i giovani, che si celebra alla mezzanotte, alla quale tutti i giovani del paese partecipano con devozione. La serata del lunedì è allietata da gruppi canori, che si esibiscono nell'ampio spazio davanti alla Casa del Pellegrino. Qui vengono allestite mostre di quadri raffiguranti la Santa Vergine delle Grazie, realizzati dai fedeli ed offerti al Santuario. Vengono venduti i biglietti che saranno estratti il mercoledì successivo. Il giorno della festa, il martedì dopo Pasqua, l'aria è colma di gioia, la fiera sale dal rione Santa Maria su per tutta la via don Ferdinando Guaglianone, dove file di bancarelle occupano un lato della strada.
Al rituale delle Sante Messe si aggiunge quella delle ore dieci che viene presieduta dal Vescovo insieme ai tanti parroci del circondario. Il pomeriggio del martedì è caratterizzato dalla processione della statua della Madonna, che parte dal Santuario, capeggiata dalla banda musicale e che si snoda per le varie vie del paese, molta gente vi partecipa accompagnando il corteo con i canti tradizionali. L'arrivo della processione al Santuario è osannato da colpi di fuochi d'artificio e dalla Messa che viene celebrata, tempo permettendo, all'aperto. Subito dopo il programma prosegue con la gara di canto (manifestazione che ha origine solo da pochi anni) e la classica giostra dell'incanto, dove animali d'ogni specie, offerti dai devoti fedeli, ed oggetti di varia natura, vengono venduti al miglior offerente. Il tutto termina con i fuochi pirotecnici della mezzanotte. Il mercoledì successivo viene celebrata una Messa di ringraziamento durante la quale viene fatta l'estrazione dei biglietti dei quadri.