Parroco
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Il parroco è, nella chiesa cattolica, il presbitero che il vescovo ha inviato a presiedere una parrocchia.
L'autorità del parroco è dipendente da quella del vescovo, per realizzare gli orientamenti che il vescovo propone alla sua diocesi.
In alcune zone dell'Italia settentrionale, si indica il parroco investito di una qualche giurisdizione sulle parrocchie limitrofe con l'appellativo di prevosto. Prevosto indica anche il titolare della carica più eminente in alcuni capitoli cattedrali e collegiali.
In alcune chiese evangeliche di lingua italiana (ad esempio la chiesa evangelica riformata della Val Bregaglia), lo stesso pastore protestante è pure chiamato "parroco".
[modifica] Storia
La figura del parroco nasce con la nascita della parrocchia, nel momento in cui la chiesa cattedrale non poteva più ospitare la gran quantità di fedeli. Per questo motivo, e per il fatto che molti cristiani vivevano lontano dalla cattedrale, si rese necessario aprire luoghi di culto decentrati, che il vescovo affidava alla cura pastorale di un presbitero.
[modifica] Diritto canonico
Nella chiesa cattolica il ministero dei parroci è regolato dal codice di diritto canonico ai cann. 519-534.
Il can. 519 situa il ministero del parroco nel contesto della vita ecclesiale:
- Il parroco è il pastore proprio della parrocchia affidatagli, esercitando la cura pastorale di quella comunità sotto l'autorità del Vescovo diocesano, con il quale è chiamato a partecipare al ministero di Cristo, per compiere al servizio della comunità le funzioni di insegnare, santificare e governare, anche con la collaborazione di altri presbiteri o diaconi e con l'apporto dei fedeli laici, a norma del diritto.
Sempre per il diritto canonico, il parroco è nominato dal vescovo con un mandato novennale, rinnovabile. Prima della scadenza dei nove anni, il vescovo non ha, però, il potere di revocarlo, se non per gravi motivi ed al termine di una lunga e complessa causa della quale unica competente è la Congregazione per il clero, presso Roma. Quando lo richiedano le circostanze, il capo della diocesi può comunque invitare quello della parrocchia a dimettersi, adducendo motivi di salute o la destinazione ad altro incarico.
Per i motivi di cui sopra, non è esagerato affermare che il potere relativo del parroco sulla parrocchia sia superiore a quello del vescovo sulla diocesi, anche per la pratica difficoltà delle autorità diocesane a vigilare sulla reale osservanza delle direttive episcopali.
[modifica] Voci correlate
- Economo
- Pastore
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