Sebastiano Conca
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Sebastiano Conca detto il Cavaliere (Gaeta, Regno di Napoli, ?1680 - Napoli, 1764) è un pittore italiano.
[modifica] Biografia
Era il maggiore di dieci fratelli. Si formò alla scuola napoletana di Francesco Solimena.
Dal 1706 si trasferì a Roma col fratello Giovanni, che fu il suo assistente. Qui si affiancò a Carlo Maratta e svolse una proficua attività di affrescatore e di artista di altari fin oltre il 1750. A contatto con quest'ultimo, il suo stile artistico esuberante si moderò parzialmente. A Roma, ebbe il cardinale Ottoboni come patrono e questi lo presentò a papa Clemente XI. In seguito a questo incontro, realizzò l'affresco raffigurante Geremia nella basilica di San Giovanni in Laterano. Per il dipinto fu ricompensato dal papa col titolo di cavaliere e dal cardinale con una croce di diamanti.
Nel 1710 aprì la sua accademia, la cosiddetta "Accademia del Nudo" che attrasse molti allievi da tutta Europa, tra cui Pompeo Batoni, i siciliani Olivio Sozzi e Giuseppe Tresca e Carlo Maratta, e che servì per diffondere il suo stile in tutto il continente. Nel 1729 entrò a far parte dell’Accademia di San Luca e ne divenne direttore in due diversi periodi. Nell’agosto 1731 il pittore fu chiamato a Siena per affrescare l’abside della Chiesa della Santissima Annunziata, per volontà testamentaria del rettore del Santa Maria della Scala, Ugolino Billò. Il lavoro venne terminato nell’aprile del 1732. Con la "Probatica Piscina" (o "Piscina di Siloan"), Conca si guadagnò la diffusa ammirazione dei contemporanei. In particolare, furono apprezzati l’ampio respiro dell'opera e la sapiente composizione, fedele al racconto evangelico e ricca di scrupolosi dettagli.
Fu in seguito tra l’altro al servizio della corte sabauda, e lavorò all’oratorio di San Filippo e alla chiesa di Santa Teresa a Torino. Nel 1739 scrisse un libro dal titolo Ammonimenti, contenente precetti morali e artistici e dedicato a tutti i giovani che avessero voluto diventare pittori.
Dopo il suo ritorno a Napoli nel 1752, Conca passò, da queste esperienze di ispirazione classicheggiante, ai canoni, più grandiosi, del tardo barocco e del rococò e si ispirò soprattutto alle opere di Luca Giordano. Realizzo, in questo periodo, affreschi e tele abbaglianti e "illusionistiche".
Una discreta celebrità ebbe anche il nipote di Sebastiano, il romano Tommaso Conca.