Silvi
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Silvi | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Abruzzo | ||
Provincia: | Teramo | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 2 m s.l.m. | ||
Superficie: | 20 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 719 ab./km² | ||
Frazioni: | Forchetta, Pianacce, Piane Maglierici, San Silvestro, Silvi Paese | ||
Comuni contigui: | Atri, Città Sant'Angelo (PE), Pineto | ||
CAP: | 64028, 64029, 64030 | ||
Pref. tel: | 085 | ||
Codice ISTAT: | 067040 | ||
Codice catasto: | I741 | ||
Nome abitanti: | silvaroli | ||
Santo patrono: | San Leone | ||
Sito istituzionale | |||
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Silvi è un comune di 14.376 abitanti della provincia di Teramo.
Indice |
[modifica] Storia
[modifica] Origini del nome
Sul nome di Silvi due opinioni dividono gli storici, la prima vuole il nome derivare da Silvae, per l'abbondanza dei boschi e la seconda dal nome del Dio Silvano, antico nome delle foreste.
[modifica] Dalla nascita al Medioevo
Nasce come piccolo borgo collinare protetto da mura per difendersi dalle invasioni provenienti dal mare. Troppo piccolo per una storia antica propria seguì nel bene e nel male le vicende della vicina Atri. Questa antica città conobbe il predominio di Roma, di cui fu fedele alleata mentre Silvi fu sempre feudo di Atri. Insieme conobbero il dominio dei tanti invasori nel Medio Evo. Fu Silvi sentinella di Atri per lunghi secoli e la Torre di Cerrano fortificata sulla spiaggia fu l'avamposto dotato di presidio militare permanente. Soffrì le frequenti invasioni dei corsari turchi che sbarcavano di notte sulla costa e risalivano la collina depredando e catturando i poveri abitanti che finivano in schiavitù. Alla fine del XV secolo la popolazione di Silvi era ridotta a pochi residenti e allora il Re Ferdinando il Cattolico pensò di rinsanguare e ripopolare il paese con l'immagrazione di molte famiglie cristiane, albanesi fuggiti dalle loro terre invase dalle orde musulmane.
[modifica] Età Moderna
Solo con l'arrivo di Napoleone Buonaparte, che abolì i privilegi feudali (agosto 1806) cessò la sudditanza di Silvi che ebbe, da allora, il suo primo sindaco. Ancora pochi decenni e sulle colline prospicienti il mare nascono le ville estive dei possidenti terrieri di Atri. Contemporaneamente appaiono sulla spiaggia le prime rustiche casette dei pescatori che abbandonano le antiche dimore nel paese collinare, trecento metri circa sul livello del mare. E' il primo nucleo che si costituisce sulla spiaggia e che si svilupperà vieppiù negli anni seguenti. Nuova spinta e vigore verrà dall'inaugurazione della stazione ferroviaria (1863), il treno porterà i primi villeggianti nella stazione balneare. Oggi Silvi Marina appare come una lunga successione di abitazioni, una spiaggia lunga cinque chilometri, gli abitanti residenti oltre 15.000.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Cultura
[modifica] Feste, fiere
[modifica] Lu Ciancialone
Una tradizione nata nel XVI secolo, legata alle terribili vicende dei predoni turchi, è quella del "Ciancialone". Si festeggia l'ultima domenica di maggio e impegna tutto il paese nell'allestimento di un grosso cilindro costituito di canne legate tra loro, alto fino a dieci metri. Issato verticalmente nella piazza principale e acceso, richiama attorno una folla festante che danza e fa baldoria fino ad esaurimento del ciancialone.
La tradizione è legata a una leggenda ambientata intorno al XIV secolo. All'epoca i Turchi sbarcarono nel porticciolo del Cerrano (l'antico porto di Atri e Silvi) e, dopo avere saccheggiato tutto quello che di utile c'era, si diressero verso la località di Silvi. Tutta la popolazione fu chiamata a difendere la città, allorché un giovane coraggioso di nome Leone scese dalla collina con una fiaccola in mano e li affrontò. Avviandosi, quella fiaccola miracolosamente emanò una luce sempre più intensa, tanto che gli invasori credettero che un intero esercito fosse lì ad aspettarli. Per paura di perdere il bottino già conquistato, si ritirarono.
[modifica] Frazioni
Pianacce, Silvi Paese, Bufali, Colle Stella, Fonte Del Fico, Forchetta, Piane Maglierici, Silville, Santo Stefano.