Sinistra Cristiana
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Il Movimento dei Cattolici Comunisti, poi denominato (Partito della) Sinistra Cristiana, venne fondato da Franco Rodano durante la Resistenza e nel dicembre 1945 confluì nel PCI. Rodano fu un ascoltato consigliere di Enrico Berlinguer ed è passato alla storia come uno degli ideologi della strategia del compromesso storico.
I cattolici si organizzarono inizialmente, nel 1941, nell'indipendente Partito Cooperativista Sinarchico (PCS), che collaborava esternamente con il Partito Comunista Italiano; in seguito, il PCS divenne Partito Cristiano Comunista nel 1942, poi Movimento Cattolico Comunista dopo la caduta del governo fascista, l'8 settembre del 1943, e infine Partito della Sinistra Cristiana, fino alla confluenza. Tra i membri della Sinistra Cristiana che si unirono al PCI nel 1945 ci furono, oltre al già citato Franco Rodano, Antonio Tatò e Giglia Tedesco; assieme a tanti altri, costituirono una corrente minoritaria, ma fondamentale, del partito, evolutasi anche, dopo lo scioglimento del PCI, nei partiti che da esso sono scaturiti (in maniera simile ai Cristiano Sociali, componente dei Democratici di Sinistra).
I membri dellla Sinistra Cristiana furono spesso definiti "cattocomunisti"; il termine cattocomunismo è peraltro usato in modo più generico, e spesso spregiativo, per riferirsi ai cattolici schierati a sinistra (Raniero La Valle, Adriano Ossicini, Ettore Masina) o comunque critici verso il capitalismo e sensibili alle istanze della pace e della giustizia sociale (come don Giuseppe Dossetti, padre Ernesto Balducci e don Lorenzo Milani).
[modifica] Bibliografia
- Carlo Felice Casula, Cattolici comunisti e sinistra cristiana 1938-1945, Il Mulino, Bologna 1976
- Francesco Malgeri, La sinistra cristiana (1937-1945), Morcelliana, Brescia 1982
- Augusto Del Noce, Il cattolico comunista, Rusconi, Milano 1981