Spinello Aretino
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Spinello di Luca Spinelli, soprannominato Spinello Aretino (Arezzo 1350 circa-1410), fu un importante pittore tardogotico italiano.
Suo padre era fiorentino e fu cacciato dalla città in seguito all'esilio dei ghibellini. Rifugiatasi tutta la famiglia ad Arezzo, divenne discepolo di Jacopo del Casentino e all'inizio della carriera fu influenzato anzhe da altri pittori di derivazione postgiottesca come l'Orcagna e la scuola senese. A Firenze lavorò accanto al suo maestro nella chiesa del Carmine e a Santa Maria Novella, mentre tra il 1360 ed il 1384 fu attivo soprattutto ad Arezzo, dove istoriò molti cicli pittorici ad affresco, purtroppo quasi tutti perduti. Resta la Crocifissione nel Duomo di Arezzo, vicina allo stile dell'Orcagna.
Nel 1384 dopo il sacco della città tornò a Firenze, dove ebbe l'importante commissione delle Storie di San Benedetto nella sacrestia di San Miniato al Monte a Firenze (dipinte verso il 1387-1388), dove la composizione è giottesca, mentre la brillantezza dei colori riflette più l'arte contemporanea senese. Nel 1391-1392 dipinse sei affreschi ancora esistenti sul muro sud del Camposanto di Pisa con i Miracoli dei Santi Potito ed Efeso, per i quali ricevette un compenso di 270 monete d'oro. Nella Storia di Alessandro, nel Palazzo Pubblico di Siena (1407-1408) dimostrò una vivace qualità narrativa nelle parti autografe, testimoniando la notevole maturità artistica nell'ultimo periodo della sua carriera. Le storie sono una rappresentazione della guerra di Federico Barbarossa contro la Repubblica di Venezia.
[modifica] Altri progetti
Commons contiene file multimediali su Spinello Aretino