Steatite
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La steatite è una roccia metamorfica somigliante alla Giada anche se ha un aspetto maggiormente polveroso. Solitamente è di colore verde, ma non mancano varianti bianche, crema nero o rosso. È una variante del talco del quale condivide numerose caratteristiche tra cui la finezza della polvere residua della lavorazione. Questa polvere è scivolosa al tatto e ciò le ha procurato sia l'etimologia, l'origine del nome (dal greco 'Steàzein' rendere grasso, o da 'Stèatos' genitivo di 'Stèar', che significa grasso) sia il nome comune di Pietra Saponaria.
La Steatite, diffusa quasi in ogni continente del globo, si compone di
La presenza di talco la rende estremamente lavorabile, i restanti componenti le assicurano la compattezza e la durabilità.
La steatite viene utilizzata da secoli da ogni popolo per scopi differenti, data sia la facilità di modellarla anche con strumenti metallici relativamente semplici sia quella di polirla, levigarla per renderla lucida e "finita". La sua lavorabilità e durabilità ne hanno fatto una scelta felice per molti scultori, che ci hanno lasciato in eredità oggetti artistici, oggetti di culto e numerose opere tra cui sigilli cinesi di superba fattura, oggi visibili, ad esempio, al Museo Guimet a Parigi, uno dei maggiori musei di opere d'arte dell'estremo oriente. Opere in steatite sono state rinvenute nelle tombe dei Faraoni, negli igloo del nord più estremo, nei templi e palazzi della Cina e dell'India e in quasi ogni angolo del globo.
Venduta a peso dai fornitori di arti plastiche si presenta in forma di grossi blocchi allungati che variano dai 20 ai 50 cm, di cui, data la frangibilità del materiale é bene controllare l'integrità.
La Steatite inoltre, nota anche come gesso di Briançon, é un componente di borotalchi più fini e quindi utilizzata nell'industria cosmetica e farmaceutica.
Formatasi grazie alle poderose spinte dei continenti in tempi lunghissimi, la Steatite é nota anche come pietra ollare, ed ha eccezionali caratteristiche di resistenza all'escursione termica e all'inquinamento ambientale.
La pietra ollare è resistente al fuoco e non si deteriora alle alte temperature, il suo profilo termico adatto alla costruzione di stufe. Questa materia che si lascia lavorare con facilità, ha una conduzione termica circa 8 - 10 volte maggiore rispetto al materiale refrattario. Il suo peso specifico è circa due volte quello dei mattoni refrattari tradizionali e la sua capacità di accumulare calore è circa due volte e mezzo maggiore.
Venne frequentemente utilizzata per costruire stufe di qualità ineguagliabile tanto che, anche nelle terre più fredde, era sufficiente accenderle ogni due giorni: in Finlandia alcune stufe erano tanto preziose da venire tramandate di padre in figlio e da influenzare addirittura i criteri di costruzione della casa, che, in caso di ristrutturazioni, non di rado le veniva riedificata attorno.
A tutt'oggi é un materiale affidabile amato e usato da artisti, costruttori di stufe e fuochi e produttori di cosmetici o medicinali.