Suburra
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La Suburra (Subura) era un vasto e popoloso quartiere dell'antica Roma situato sulle pendici dei colli Quirinale e Viminale fino alle propaggini dell'Esquilino (Oppio, Cispio e Fagutale).
Il quartiere era percorso dall'Argileto che in corrispondenza del Cispio si divideva nel vicus Patricius (attuale via Urbana) in direzione della porta Viminale delle mura repubblicane, e nel clivus Suburanus (attuale via in Selci), in direzione della porta Esquilina. Quest'ultima via segnava il confine tra la regione IV e la V della suddivisione augustea.
L'orografia, con l'avvallamento tra le pendici dei colli maggiori che confluisce verso la valle tra Campidoglio e Palatino in direzione del Tevere, condizionò il sistema viario e l'articolazione del quartiere, con abitazioni di senatori e cavalieri nelle parti più elevate (resti sotto le odierne chiese di San Pietro in Vincoli, sul Fagutale, e di Santa Pudenziana, sul Viminale), mentre il fondovalle, la parte più popolare e malfamata, era occupato da grandi insulae (palazzi di abitazione a più piani: per esempio resti ritrovati durante i restauri del convento di San Martino ai Monti). Nel quartiere abitarono Giulio Cesare e il poeta Marziale.
Nel Medioevo si aggiunsero diversi palazzi e torri delle famiglie aristocratiche, alcune tuttora conservate, con una sostanziale continuazione del tessuto urbano del quartiere, che fece parte del rione Monti, fino all'apertura di via Cavour e di via degli Annibaldi alla fine del XIX secolo.