Teatro romano di Aosta
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Il Teatro romano di Aosta è un antico ed imponente teatro edificato in epoca romana.
Gli scavi archeologici, che si incontrano subito dopo aver oltrepassato la “Porta Praetoria,” mostrano come la città potesse disporre di una area piuttosto ampia destinata al divertimento dei suoi abitanti: è abbastanza inconsueto trovare così vicini il Teatro, luogo in cui si rappresentavano opere che si rivolgevano ad una popolazione relativamente colta, e l'Anfiteatro, destinato a spettacoli imponenti, spesso cruenti, destinati al popolo minuto.
Ad "Augusta Praetoria" - al contrario di quanto avvenne in molte altre città - non dovevano esservi, nel I secolo d.C., troppi motivi per voler tenere separate le varie classi sociali; segno di come l'integrazione della popolazione celtica dei Salassi, violentemente soggiogata dall'esercito romano prima del 25 a. C , fosse ormai piuttosto soddisfacente.
Si ritiene che il teatro sia stato costruito negli ultimi anni dell'impero di Augusto, mentre l'anfiteatro risalga al periodo di Claudio.
La caratteristica principale del teatro romano di Aosta, è data dall'ampia e monumentale facciata, alta ventidue metri e l'unica oggi esistente sul lato sud del complesso architettonico.
La sua riscoperta ed il suo recupero - con l'allestimento nella stagione estiva la rassegna musicale Aosta Classica - sono relativamente recenti.
[modifica] L'opera di recupero
Fino all'Ottocento, quando vennero compiuti (anno 1864) i primi lavori di scavo che riportano alla luce alcuni dei muri, non si ebbe nozione di quale compito l'edificio (chiamato "palais du Préteur") fosse destinato ad assolvere in epoca romana.
Dovettero passare sessant'anni affinché, negli anni 1920 venisse data una prima, sia pure molto sommaria, sistemazione alla struttura.
Più ampi lavori di recupero e restauro, riguardanti soprattutto il monumentale prospetto e le basi in marmo di sei colonne articolate sul porticato, furono poi portati avanti negli anni tra il 1933 ed il 1941. In tale circostanza, sono state portate alla luce le rovine di abitazioni poste nelle vicinanze del teatro che si reputa risalenti al II o III secolo, pur non escludendo una vetustà maggiore.
I lavori sono proseguiti nel dopoguerra; tuttora (2007) sono in corso attività di consolidamento della facciata monumentale.
Parzialmente recuperato al termine di lunghi lavori di scavo iniziati nel XIX secolo, si può ora osservare come il teatro occupasse un'area di 81 metri di larghezza e 64 di lunghezza. La facciata è contraddistinta da una serie di imponenti contrafforti verticali: essi definiscono specchiature di 5,5 metri. La mole della facciata è alleggerita da quattro ordini di aperture: in basso, le arcate d'ingresso e, verso l'alto, tre ordini di finestre sovrapposte, di forma diversa.
Le gradinate - poste ad emiciclo - costituivano una cavea inserita in un recinto a pianta rettangolare; esse dovevano arrivare sino al terzo ordine di finestre ed erano destinate ad ospitare fino a quattromila spettatori.
La loro articolazione fa capire come probabilmente si poteva procedere ad una loro copertura, in modo da farne un theatrum tectum sul tipo di quello di Pompei.
All'interno della cavea trovavano posto anche l'orchestra - cui era riservato uno spazio con raggio di dieci metri - e il muro di scena, decorato con marmi e statue e abbellito da colonne.
Di quest'ultima parte sono state recuperate le sole fondamenta che si ritiene fossero ornate da colonne in stile corinzio e porticati in grado di raccordare le parti interne al muro perimetrale esterno.
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