Transumanza
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La transumanza è un'usanza quasi del tutto scomparsa in base alla quale – durante la stagione invernale e, al contrario, nel pieno della stagione estiva – venivano spostate le greggi di ovini (pecore) dalle zone collinari e montane verso i litorali pianeggianti e viceversa.
Al giorno d'oggi è praticata, sia pure in scala ridotta, soltanto in limitate zone italiane, in particolare alcune località alpine e prealpine della Valle d'Aosta e del Piemonte, nonché in altre appenniniche dell'Abruzzo e del Lazio.
Nei secoli scorsi, tale usanza condizionava pesantemente la vita del pastore, che non poteva contare sulla presenza delle strutture tipiche dell'agricoltura moderna, quali la stalla, gli impianti di foraggiatura e mungitura, per la refrigerazione del latte.
Molti scrittori sono stati in passato ispirati dalla transumanza dei butteri della Maremma e dei pastori dell'Abruzzo, in particolare è molto nota la poesia Pastori di Gabriele d'Annunzio.
In effetti, l'antica usanza prese le mosse tra la zona dell'alto Tavoliere-Gargano e l'Abruzzo. Consisteva nel trasportare (transumare, appunto) gli animali dall'alto Tavoliere verso l'Abruzzo.
Questo trasferimento avveniva all'inizio della stagione calda, per andare in cerca di zone fresche dove poter trovare dei pascoli verdi per il bestiame. All'inizio della stagione fredda, si transumava nuovamente verso la pianura più calda. Tutto ciò avveniva tramite dei sentieri detti tratturi. Il viaggio durava giorni e si effettuavano soste in luoghi prestabiliti, noti come "stazioni di posta".